Il Centro Meteo Italiano, grazie alla interdisciplinarietà del suo organico che spazia dalla Meteorologia alla Ingegneria Idraulica e Infrastrutturale, sino alle Scienze Agrarie ed Ambientali, ha sviluppato modelli e procedure finalizzate alla assistenza a tutto campo nella componente meteo riferita ai diversi settori delle attività produttive e quindi anche all’Agricoltura.
In particolar modo in merito alla previsione, stima e controllo dei Parametri Irrigui, all’analisi meteorologica per Studi di Impatto Ambientale e Progettazioni che lo richiedano, alla previsione dei livelli di piena dei corsi d’acqua.
Attraverso l’affiancamento di Operatori Meteo, Ingegneri e soprattutto Agronomi, facenti parte dello Staff del Centro Meteo Italiano, qualsiasi persona, ente, azienda pubblica o privata, che operi nel settore agricolo, potrà ricevere una assistenza a tutto campo in funzione delle proprie esigenze.
Questo consentirà ad esempio di programmare cicli colturali e conoscere l’andamento dei fabbisogni irrigui anche attraverso un monitoraggio continuo dei parametri, ma anche di conoscere con anticipo, ad esempio, i giorni giusti in cui vendemmiare ed effettuare i raccolti.
Il Centro Meteo Italiano offre assistenza 24 ore su 24 per evitare perdite di tempo e aumenti dei costi, causati da una errata scelta temporale per l’esecuzione di attività all’aperto.
Un esempio di quanto la Meteorologia interferisca con l’Agricoltura e di quanto possa accrescerne la produttività, grazie alla la possibilità di prevedere i comportamenti meteoclimatici, è riportato di seguito.
L’applicazione classica concerne in particolare l’organizzazione e la conduzione delle pratiche colturali per le quali la conoscenza agrometeorologica costituisce una base ineludibile per la ottimale gestione delle pratiche irrigue a livello comprensoriale ed aziendale.
Come ampiamente noto, infatti, il fabbisogno irriguo netto (In) della coltura può ottenersi, per contenuto d’acqua del terreno pari alla capacità di campo e quindi in condizione di massima evapotraspirazione (e quindi massimo rendimento delle colture), in base al bilancio idrologico del sito, come differenza tra il fabbisogno della coltura (evapotraspirazione potenziale ETp) e la pioggia efficace (Pe).
In = ETp – Pe
Il fabbisogno irriguo della coltura può dedursi incrementando il fabbisogno netto delle perdite di campo (rendimento di campo generalmente compreso tra 0.50 e 0.70).
La valutazione dell’evapotraspirazione potenziale della coltura (ETp) deriva, mediante applicazione di coefficienti che tengono conto della specificità della coltura e dello stadio di sviluppo della stessa, dalla evapotraspirazione potenziale di riferimento (ETpo) riferita a condizioni colturali standard.
Per la stima dell’evapotraspirazione potenziale di riferimento si potrà fare riferimento, in funzione dei dati disponibili e del grado di accuratezza richiesto, a diversi metodi quali il metodo evaporimetrico (1) di Thornthwaite (2), di Blaney e Criddle (3) ed il metodo di Penmann che, pur essendo il metodo ritenuto di maggiore affidabilità, presenta lo svantaggio di basarsi su dati spesso di non facile o immediata disponibilità, quali l’umidità relativa, la nuvolosità e la velocità del vento al suolo.
Senza dilungarsi ulteriormente si evince l’importanza di poter monitorare e prevedere i parametri meteorologici in quanto questi vanno poi a condizionare parametri ed indici irrigui.
Il Centro Meteo Italiano è in grado di effettuare non solo il monitoraggio e la previsione ma soprattutto la stima della correlazione fra parametri meteo ed irrigui ed attraverso questo simulare e prevedere l’andamento dei parametri irrigui stessi, ottimizzando e supportando quindi la gestione di una realtà produttiva agricola.
(1) osservando il tasso di evaporazione in un giorno corretto in funzione di velocità media del vento nelle 24h, umidità relativa media e dall’estensione della copertura verde sopravento;
(2) basata sul solo andamento delle temperature medie mensili;
(3) anch’essa basata essenzialmente sui valori misurati della temperatura ma anche in funzione della durata astronomica del giorno del rapporto delle durate dell’insolazione rispetto alla teorica e del minimo di umidità relativa e velocità del vento nelle ore diurne.