Scoperti alcuni batteri nel permafrost che sembrano in grado di ridurre l’effetto serra: più sale la temperature più diminuisce il metano, uno dei più potenti tra i gas serra.
Effetto serra: alcuni batteri nel permafrost sembrano in grado di ridurlo – soundwaves.usgs.gov
Effetto serra: alcuni batteri nel permafrost sembrano in grado di ridurlo, 31 Agosto 2015 – Gli attuali studi sugli effetti dell’aumento della temperatura terrestre, prevedono per le aree artiche un forte rilascio di metano in atmosfera a seguire dello scioglimento del permafrost, il suolo attualmente ghiacciato che circonda tutte le zone dell’artico. E’ stato confermato che il permafrost dell’artico contiene circa 1000 miliardi di tonnellate di carbonio e che il suo rilascio sotto forma di vari tipi di gas potrebbe portare ad un’ulteriore accelerazione del global warming. Uno tra i più potenti tra i gas serra è il metano che è in grado di trattenere il calore fino a 25 volte in più della CO2 (anidride carbonica) […]
Sono i batteri metanogeni quelli in grado di nutrirsi di metano sottraendolo quindi all’ambiente
Un nuovo studio ribalta però questa tesi ben radicata. I ricercatori dell’università di Princeton sostengono infatti che grazie ai batteri che si nutrono di metano presenti nel permafrost, il gas verrebbe fissato all’interno e non liberato in atmosfera. Inoltre secondo la loro ricerca il fenomeno sarebbe proporzionale all’aumento della temperature terrestre. Lo studio è stato effettuato sull’Isola di Axel Heiberg, nella regione artica del Canada, tendendone sotto controllo per tre anni consecutivi i suoi suoli poveri di carbonio […]
Una costante crescita nella sottrazione del metano dall’atmosfera è stata osservata quando la temperatura del suolo è salita da +0 a +18 gradi. Il coordinatore dello studio Chui Yim Lau spiega che se la temperature dovesse aumentare dai 5 ai 15 gradi nel corso dei prossimi anni, la sottrazione di metano dall’atmosfera potrebbe crescere da 5 a 30 volte rispetto a quella attuale. Quello che i ricercatori devono cercare di capire adesso è se il fenomeno è localizzato solo all’artico canadese o è esteso per tutte le zone artiche del pianeta. Non è inoltre stata ancora identificata la specie esatta dei batteri.
Laureato in Fisica dell'Atmosfera e meteorologia all'università di Roma Tor Vergata entro a far parte del team di CentroMeteoItaliano.it nel 2014 come meteorologo. Mi occupo giornalmente di previsioni meteo e bollettini ma anche della gestione dei modelli di calcolo per l'atmosfera e per il mare.
