Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Venerdì 15 Marzo
Scarica la nostra app
Segnala

La nebbia: formazione e caratteristiche chimico-fisiche del fenomeno

di

centro meteo italiano

Fenomeno meteorologico quello della Nebbia che riguarda molte città del Centro-nord in questo periodo autunnale e nelle determinate configurazioni sinottiche attuali.

Nebbia a New York, Gennaio 2014. Fonte - www.ilpost.it

Nebbia a New York, Gennaio 2014. Fonte – www.ilpost.it

La nebbia: formazione e caratteristiche chimico-fisiche del fenomeno – 3 Dicembre 2015 – Tema di grande attualità in questa fase autunnale governata dall’ anticiclone delle Azzorre sull’ Italia è proprio la Nebbia, il senso di isolamento, suggestione, disagio e limitazione nelle pratiche quotidiane di tutti noi. Ma cos’è la Nebbia, e come si Forma? Perché appare cosi?  La nebbia e le nubi costituiscono un sistema atmosferico multifase in cui coesistono tutte e tre le fasi di aggregazione della materia: gas, goccioline liquide, particolato. Le nebbie e le nubi si formano per condensazione del vapore acqueo su particelle atmosferiche dette appunto “nuclei di condensazione”. Il processo di nucleazione fa sì che i componenti che costituiscono queste particelle siano aggregati alle goccioline. Queste particelle sono incorporate con diversa efficienza secondo la loro composizione chimica, igroscopicità e delle loro dimensioniTuttavia dal punto di vista chimico lo studio dei processi di base che danno luogo a queste trasformazioni, è essenziale per comprendere il ruolo delle nebbie nella formazione, ridistribuzione e deposizione degli inquinanti nell’ ambiente.

 

 

L’aerosol formato da piccole gocce dell’ordine di 5-10 micron di diametro rifrangono la luce solare dando così al fenomeno una colorazione opaca, ecco il motivo per cui la nebbia è il fenomeno meteorologico responsabile della riduzione della visibilità al di sotto dei 1000 metri. La nebbia inizia a formarsi quando l’umidità relativa raggiunge la saturazione del vapore acqueo in essa contenuto. A seconda dei meccanismi con cui si raggiunge questa condizione, si definiscono vari tipi di nebbia: Nebbia da irraggiamento, si forma dopo il tramonto, il suolo cede calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi  e generando inversione termica e la condensazione di goccioline di acqua liquida. Condizione tipica delle notti con cielo sereno e vento assente o poco intenso. Nebbia da avvezione, si forma quando l’aria umida passa per avvezione sopra il terreno freddo e viene così raffreddata. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l’aria calda incontra ad alte latitudini acqua più fredda o nel caso in cui un fronte più caldo passi sopra un’area abbondantemente innevata. Nebbia da umidificazione, si forma dall’aria fredda che passa sull’acqua molto più calda. Il vapore acqueo entra velocemente nell’atmosfera tramite evaporazione e la condensazione ha luogo quando il vapore acqueo raggiunge la saturazione, è frequente nelle regioni polari e intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno e all’inizio dell’inverno. Nebbia frontale, si forma quando una precipitazione cade nell’aria secca dietro alla nube, le goccioline liquide evaporano in vapore acqueo. Il vapore acqueo si raffredda e al punto di rugiada condensa e forma la pioggia. Nebbia congelantesi, si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido nonostante la temperatura dell’aria sia inferiore a 0 °C; quando vengono a contatto con una superficie, formano depositi di ghiaccio chiamati galaverna.

La nebbia rappresenta un fenomeno ricorrente nella Pianura Padana durante la stagione autunno-invernale, con una frequenza di nebbia fino al 30% durante il periodo. In condizioni di Alta pressione ed assenza di nubi, l’orografia della valle, che è circondata su tre lati da alte catene di montagne, Alpi e Appennini, favorisce la formazione di forti inversioni di temperatura e la formazione di nebbie diffuseQuando la nebbia si forma, gli inquinanti vengono intrappolati dentro lo stabile strato di inversione prossimo al suolo con un periodo di permanenza dell’ordine di ore. La Pianura Padana è la zona sia agricola che industriale più grande d’Italia; in questa zona inoltre vive il 45% della popolazione italiana. I livelli di inquinamento sono quindi molto alti. Per tutti questi motivi fin qui esposti (le caratteristiche meteorologiche che determinano la formazione di nebbia e le alte concentrazioni di inquinanti) la nebbia in questa zona rappresenta un pericolo molto importante per la popolazione.

La nostra newsletter! Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto