Meteo prossima settimana: Alta pressione in arrivo da domani sino a venerdi con della residua instabilità al sud
La situazione prevista da GFS06z per la giornata di Giovedi, con un vasto campo di alta pressione interessare l’Italia.
Meteo prossima settimana: Alta pressione e clima mite sino a Venerdi, residua instabilità al sud. Le proiezioni dei modelli per la settimana entrante sono volte verso una maggior stabilità atmosferica sull’Italia grazie ad una rimonta dell’alta pressione verso le regioni centro settentrionali Italiane. Mentre le regioni meridionali vedranno, fra le giornate di domani e Martedi, una maggior instabilità dovuta alla formazione di una circolazione di bassa pressione sul Mar Ionio, che coinvoglierà umide e più fresche correnti nordorientali, specie fra Calabria e Sicilia. Una massa d’aria fredda che farà il suo ingresso sulle regioni del nord Italia già da questa sera, provocando un ulteriore aumento dell’instabilità e un generale calo delle temperature, specie nella notte.
Un peggioramento che tuttavia si presenterà piuttosto veloce, in quanto a seguito dell’ingresso dell’impulso perturbato scorreranno correnti più secche orientali in quota che favoriranno un generale miglioramento già dalla giornata di domani, quando l’instabilità si sposterà verso le regioni meridionali. Tuttavia anche qui si tratterà di una breve parentesi in quanto già dalla giornata di Mercoledi, il vasto campo di alta pressione che nel frattempo rinforzerà sul Mediterraneo occidentale, tenderà a inglobare tutta la Penisola, coinvogliando una massa d’aria decisamente più mite e stabile.
La situazione prevista nel lungo termine, sempre da GFS06z per il prossimo weekend, con l’arrivo sull’Italia di una perturbazione Atlantica.
Una situazione stabile e anticiclonica che durerà almeno sino a Venerdi, quando da ovest potrebbe affacciarsi la minaccia di una nuova perturbazione Atlantica verso il Mediterraneo. Ne deriverebbe in questo modo, un generale peggioramento del tempo, ancora da confermare, per il prossimo weekend, con la formazione di un’ampia circolazione depressionaria sull’Italia.
A cura di Maurizio Signani.
