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Nubi madreperlacee: cosa sono queste strane formazioni nuvolose e come si formano

di

centro meteo italiano

Ecco le nubi madreperlacee, spettacolari e rarissime formazioni collegate alla formazione del buco dell’ozono.

Nubi madreperlacee spettacolo non poi così innocuo nei cieli del nostro Pianeta - Samantha Rawlinson via Jacqueline Smyth

Scopriamo cosa siano le nubi madreperlacee, spettacolari e rarissime formazioni nuvolose. Fonte: Samantha Rawlinson via Jacqueline Smyth

Nubi madreperlacee: cosa sono queste strane formazioni nuvolose e come si formano – 11 agosto 2017 – Guardando il cielo spesso ci si imbatte in strane formazioni nuvolose, alcune delle quali assolutamente innocue ed altre meno: un esempio possono essere queste bizzarre nubi fotografate in particolare a Stockton-on-Tees, nel Regno Unito, con i cieli che si sono colorati dei colori dell’arcobaleno. Queste, conosciute anche come “polar stratospheric clouds”, da cui l’abbreviazione PSC, sono estremamente rare e si formano ad una altezza compresa tra i 15000 e i 25000 metri nella stratosfera, ovvero quella parte di atmosfera che va da circa 10 km fino a 50 km di altezza, caratterizzata da un aumento della temperatura. Il caratteristico colore viene dato dallo scattering dei cristalli che compongono la nube. […]

A causa della loro altitudine e della curvatura della superficie terrestre, le nubi madreperlacee, come si chiamano in italiano, vengono illuminate da sotto l’orizzonte e riflettono poi la luce del sole al suolo, risultando visibili in particolare poco prima dell’alba oppure dopo il tramonto. Non è affatto facile vedere delle nubi madreperlacee, perché, come detto, queste si trovano in stratosfera, un ambiente caratterizzato da una bassissima umidità, dove quindi le nubi, a differenza della troposfera, sono di difficile formazione: le PSC si sviluppano solamente durante i periodi estremamente freddi e vengono classificate in base alla loro composizione chimica e al loro stato fisico. E’ necessario che le temperature scendano fino a -78°C perché le nubi madreperlacee si formino: tali valori termici si raggiungono nella bassa stratosfera durante l’inverno polare, ma è possibile che anche forti venti in quota e profonde depressioni favoriscano la formazione di questo tipo di nube. […]

Esistono quattro tipi di nubi madreperlacee: il tipo I è quando la nuvola contiene acqua e acido nitrico e/o solforico, divise in due sottogruppi, rispettivamente il tipo Ia e Ib, dove la prima è quando la nube è formata da cristalli di acido nitrico, mentre la seconda è quando contengono acido solfidrico. Il tipo II invece sussiste quando la nube è formata solamente da cristalli di ghiaccio. Queste nubi non sono associate a nessun tipo di precipitazione ma sono tutt’altro che innocue, soprattutto quelle di tipo I: infatti le nubi madreperlacee sono direttamente collegate alla formazione del buco dell’ozono, perché supportano le reazioni chimiche che producono cloro, il quale catalizza proprio la distruzione dell’ozono.

a cura di Martina Rampoldi

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