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Giovedì 14 Marzo
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Maremoti in Italia e nel Mediterraneo: istituito un sistema di allerta ufficiale

di

centro meteo italiano

Maremoti in Italia e nel Mediterraneo: istituito un sistema di allerta ufficiale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia diffonde un importante comunicato

Maremoti in Italia e nel Mediterraneo: istituito un sistema di allerta ufficiale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia diffonde un importante comunicato 

Maremoti in Italia e nel Mediterraneo: istituito un sistema di allerta ufficiale  – All’interno di un comunicato comparso sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, viene reso noto che è stato istituito un sistema di allarme maremoti all’interno del bacino del Mediterraneo e nella nostra Penisola. Il testo recita quanto segue << Nello specifico, il Centro Allerta Tsunami di INGV – che opera 7 giorni su 7, h24 – valuta la possibilità che un determinato terremoto, con epicentro in mare o nelle immediate vicinanze, possa generare uno tsunami e stima i tempi di arrivo attesi lungo le coste esposte. È invece compito del Dipartimento della protezione civile, sulla base delle valutazioni del CAT, diffondere i messaggi di allertamento alle strutture e componenti del servizio nazionale della protezione civile per raggiungere, nel minor tempo possibile, la popolazione potenzialmente interessata. I dati forniti dalla rete mareografica nazionale gestita dall’ISPRA e dei mareografi presenti lungo le coste di altri paesi del Mediterraneo consentono, infine, di confermare o meno l’eventuale maremoto. La direttiva del Presidente del Consiglio – ribadendo come l’operatività del Sistema di allertamento si basi esclusivamente sulla registrazione ed elaborazione degli eventi sismici potenzialmente in grado di generare maremoti escludendo, quindi, tutte le altre potenziali fonti di uno tsunami – elenca anche peculiarità e limiti del SiAM, ricordando tra l’altro che, date le caratteristiche del Mediterraneo, un bacino relativamente piccolo e chiuso, e i tempi incomprimibili della registrazione e valutazione dei dati sismici, non garantisce che l’impatto di un maremoto sulla costa sia sempre preceduto dall’emissione di un messaggio di allerta così come che a un messaggio di allerta faccia sempre seguito uno tsunami  >>  (continua a pagina successiva dell’editoriale)

Il comunicato prosegue poi così << La direttiva, che comprende anche quattro allegati tecnici, prevede che entro tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il Capo del Dipartimento della Protezione civile fornisca alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile le indicazioni per l’aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza, anche con riferimento all’individuazione speditiva delle aree costiere potenzialmente esposte a maremoti generati da terremoti e delle relative zone di allertamento, sulla base degli elementi forniti da INGV e da ISPRA. 

Entro un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della direttiva, invece, ogni soggetto coinvolto deve redigere, aggiornare e adeguare il proprio piano  >>

 

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