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Sisma, adesso ci sono gli sfollati nello spoletino: video e testimonianze

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centro meteo italiano

Dopo l’intensa scossa, dure nottate per gli sfollati. Allestiti alloggi provvisori e posti letto nel Palatenda.  Il sindaco lancia l’appello ‘’serve personale specializzato’’. La toccante testimonianza durante la scossa 3 gennaio 2017

Sisma, adesso ci sono gli sfollati nello spoletino 3 gennaio 2017

Sisma, adesso ci sono gli sfollati nello spoletino 3 gennaio 2017

Sisma, adesso ci sono gli sfollati nello spoletino 3 gennaio 2017 – Nello spoletino si continuano a contare i danni a seguito dell’intenso terremoto di magnitudo 4.1 che meno di 48 ore fa ha scosso gran parte della valle umbra orientale. Oltre ad Azzano, risultano danneggiate anche le frazioni di Osteria di Palazzaccio e San Giacomo, dove la popolazione segnala alcuni edifici visibilmente lesionati. Ed è per questo che è stato necessario riaprire il Palatenda, per accogliere le famiglie che risiedono nelle aree maggiormente danneggiate dalla scossa. Posti letto, secondo quanto riportato da fonti locali, sono stati anche allestiti nei pressi di Campello sul Clitunno. Importante è anche l’appello diffuso dal Sindaco Fabrizio Cardarelli <<Finora c’erano 5.300 richieste di controlli e da mesi chiediamo l’arrivo di personale specializzato: non possiamo andare avanti con soltanto due squadre per i sopralluoghi come stiamo facendo ora>>.  Nelle pagine successive, una toccante testimonianza direttamente dai luoghi colpiti e un video che mostra i controlli che stanno avvenendo nell’area in questi giorni.

Riportata da tuttoggi, la testimonianza di una donna direttamente da una delle frazioni limitrofe all’epicentro della scossa Abbiamo sentito una botta secca, per fortuna è durato pochissimo. Sono uscita fuori casa con mio marito ma ero preoccupata perché non vedevo mai scendere mio figlio e la sua famiglia, che abitano al piano di sopra: non riuscivano a scendere perché in mezzo alle scale c’è una libreria che è crollata e gli ostruiva il passaggio”. La preoccupazione è per il nipotino: “Per adesso non potremo vivere insieme, e pensare che nelle ultime settimane i suoi genitori avevano iniziato ad allestire la sua cameretta al piano di sopra”. E’ lei che racconta come la torre colombaia situata a pochi metri di distanza da casa sua è crollata dopo diverso tempo dalla scossa: “Visto che non si poteva rientrare in casa e dormire insieme ad altre persone siamo andati in un bar a fare colazione, quando siamo tornati la torre era caduta”.

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