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Sisma Centro Italia, la sismologa: si attiva faglia meridionale

di

centro meteo italiano

Sisma Centro Italia, la sismologa: si attiva faglia meridionale: a parlare una sismologa italiana ora impegnata come docente universitaria nel dipartimento di scienze della terra dell’università di Dallas, In Texas Civile 8 gennaio 2017

Sisma Centro Italia, la sismologa: si attiva faglia meridionale 8 gennaio 2017

Sisma Centro Italia, la sismologa: si attiva faglia meridionale 8 gennaio 2017

Sisma Centro Italia, la sismologa: si attiva faglia meridionale 8 gennaio 2017 – Intervenuta ai microfoni di Tuttoggi, la professoressa Beatrice Magnani, definita come una grandissima conoscitrice dei terremoti e universitaria del dipartimento di scienze della terra nell’università di Dallas, in Texas, spiega le dinamiche del terremoto di 4.1 che ha colpito lo spoletino qualche giorno fa << Il fatto che l’attività sismica culminata con il terremoto di magnitudo 4.1 del 2 gennaio nella zona di Campello sul Clitunno sia iniziata subito dopo l’evento sismico del 30 ottobre di magnitudo 6.5 suggerisce che i due fenomeni sono collegati, anche se le strutture geologiche riattivate sono distinte. In generale ci si aspetta che una sequenza sismica post-main shock evolva con una serie di aftershocks di magnitudo minore che scemano in numero e magnitudo nel tempo seguendo una legge precisa, la legge di Omori. Nel caso dell’Appennino, caratterizzato da “sciami sismici” indicativi di interazioni di faglie e strutture sismogenetiche, questa evoluzione può essere modificata dalla riattivazione di una faglia adiacente o da una parte del piano di faglia non riattivato. È possibile che questo sia stato il caso dello sciame di Campello-San Giacomo di Spoleto. >>  

<< perché il sistema di faglie che borda il versante orientale della valle Umbra è poco vincolato in profondità e le faglie sono nascoste dai depositi Plio-Pleistocenici del bacino. Ciò che rivelano i rilevamenti geologici e le poche prospezioni geofisiche è che la Valle Umbra appare bordata da un sistema di faglie estensionali immergenti ad ovest e ad est, e che sono state attive durante l’era del Plio-Pleistocene, ovvero per più di 2 milioni di anni. Nella Valle Umbra il sistema considerato attualmente sismogenico, quello capace di generare terremoti, è lungo il versante orientale della valle, immergente ad ovest sotto il bacino sedimentario. >>

<< Questo sistema è costituito da due o più elementi principali (faglie, n.d.r) che si estendono da Spoleto a Foligno, la Valle Umbra sud, e da Foligno a Perugia, la Valle Umbra nord. L’estensione, cioè la continuità laterale e in profondità di queste faglie non è ben definita. Queste faglie sono considerate responsabili di un elevato numero di terremoti storici di media intensità, il più grande dei quali, quello di Foligno del gennaio del 1832, si verificò in seguito alla rottura della faglia settentrionale con un terremoto di magnitudo stimata a 5.7. La faglia meridionale è probabilmente quella responsabile dei terremoti storici del 1767 e del 1878, entrambi con magnitudo stimata intorno al 5.3-5.4. L’epicentro del terremoto del 2 gennaio si trova lungo questa faglia>>.

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