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Terremoto Amatrice e Norcia, la terra si sposta: l’Ingv pubblica nuove analisi

di

centro meteo italiano

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rende pubbliche nuove analisi satellitari sugli effetti e gli spostamenti della terra derivati dal terremoto di Amatrice 18 settembre 2016

Uno dei risultati delle analisi riportati sul blog Ingv terremoti

Uno dei risultati delle analisi riportati sul blog Ingv terremoti

Terremoto Amatrice e Norcia, la terra si sposta: l’Ingv pubblica nuove analisi 18 settembre 2016 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attraverso il proprio blog interamente incentrato sui terremoti, torna a pubblicare i lavori relativi allo studio derivante dai rilievi satellitari circa gli effetti geofisici provocati dal forte terremoto del 24 agosto tra Umbria, Marche e Abruzzo. In quella tragica notte in cui hanno perso la vita 297 persone. Di seguito riportiamo i passaggi più significativi del recente articolo diffuso dall’ente <<L’utilizzo di immagini satellitari radar ad apertura sintetica (Syntetic Aperture Radar, SAR) permette di misurare la deformazione permanente del suolo causata dal terremoto del 24 agosto 2016. La tecnica utilizzata per effettuare tali tipi di misure è quella nota interferometria differenziale DInSAR, e già utilizzata per effettuare le misure di spostamenti in molti altri terremoti, come quello dell’Emilia del 2012, della Lunigiana del 2013 e dell’Aquila del 2009.  >> [..]

<< La tecnica Utilizzando una coppia di immagini radar acquisite dal satellite dalla medesima posizione, prima e dopo un evento sismico è possibile produrre un interferogramma (Figura 1a), cioè una mappa di spostamento espressa in termini di differenze di fase, tra le due immagini radar pre e post evento sismico, del segnale elettromagnetico emesso dal satellite, “riflesso” dalla superficie terrestre e catturato dal sensore (rappresentato con diversi cicli di colore). Ogni ciclo, o frangia, rappresenta uno spostamento della superficie terrestre lungo la linea di vista del satellite di mezza lunghezza d’onda del segnale emesso. I risultati ottenuti mostrano un abbassamento del suolo dalla caratteristica forma a “cucchiaio” che si estende per circa 20 km in direzione NNW. Il valore massimo dello spostamento del suolo verticale è di circa 20 cm in corrispondenza dell’area di Accumoli. Si nota inoltre che la zona deformata visibile sulla componente est-ovest interessa un’area più estesa rispetto a quella verticale (circa 20 x 25 km2) ed è caratterizzata dalla presenza di quattro aree alternate di spostamento, con valori massimi di deformazione di circa 16 cm verso ovest.>>

<< Dall’analisi delle mappe di deformazione lungo la linea di vista del satellite e delle componenti verticale ed est-ovest dello spostamento, è possibile ricavare informazioni più di dettaglio su alcuni effetti localizzati, probabilmente legati a fenomeni di instabilità di versante (Figura 4). È infatti possibile che lo scuotimento del suolo dovuto al terremoto abbia innescato il movimento di alcune porzioni di versante interessate da instabilità. A seconda dell’entità del movimento e dell’estensione dell’area interessata, il movimento può essere osservato e misurato attraverso l’interferometria>>.

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