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Doodle Google oggi 22 settembre 2019, il ricordo della scalatrice Junko Tabei

Chi è Junko Tabei, la scalatrice protagonista del doodle Google di domenica 22 settembre 2019

Doodle Google oggi 22 settembre 2019, il ricordo della scalatrice Junko Tabei
La scalatrice Junko Tabei - Foto Adventure Women

Doodle Google oggi 22 settembre 2019, il ricordo della scalatrice Junko Tabei

Il doodle Google di oggi, domenica 22 settembre 2019, è dedicato ancora una volta a una donna: si tratta della scalatrice Junko Tabei, una tra le più importanti alpiniste della storia con un palmarés ricco di record e riconoscimenti. La Tabei, di nazionalità giapponese, è nata proprio il 22 settembre 1975 a Miharu mentre è scomparsa il 20 ottobre 2016 a Kawagoe dopo una lunga battaglia con il cancro.

Le imprese di Junko Tabei

Junko Tabei divenne nota soprattutto per essere stata la prima donna a raggiungere la vetta dell’Everest il 16 maggio 1975, impresa che fece di lei una leggenda dell’alpinismo femminile. Oltre alla scalata dell’Everest, la nipponica compì poi la prima ascensione femminile di due Ottomila e quella dello Shisha Pangma nel 1981. Fu inoltre la prima donna a completare l’ascesa delle Seven Summits. La Tabei si ammalò di cancro nel 2012 ma, nonostante ciò, continuò a scalare montagne fino al 2015 (un anno prima della sua morte).

Come nacque la passione per l’alpinismo

Nonostante Junko Tabei fosse considerata una bambina “fragile” e “debole”, la passione per la montagna sbocciò intorno ai 10 anni, durante una semplice escursione scolastica al Monte Nasu. Sebbene interessata a compiere ulteriori salite la famiglia non assecondò la sua passione, considerandolo un hobby troppo costoso; dunque Tabei ebbe poche occasioni di andare ancora in montagna durante il periodo degli studi superiori. Dopo aver completato gli studi universitari in letteratura inglese presso un’università privata femminile di Tokyo, però, Junko fondò un club di alpinismo per sole donne nel 1969. Da lì partì la sua avventura ad alta quota!

La storica scalata dell’Everest

Nel 1970 Junko Tabei creò l’ambizioso progetto “donne giapponesi per la spedizione sull’Everest“, riuscendo a ottenere dal governo del Nepal il permesso per guidare un gruppo di quindici donne comuni sulla montagna. Dopo cinque anni di duro addestramento, le alpiniste raggiunsero Katmandu iniziando nel maggio del 1975 la marcia verso la vetta, accompagnate da nove guide Sherpa, e salirono per la via normale per il Colle Sud e la cresta sud-est. All’inizio di maggio il gruppo (a un’altitudine di 6.300 metri) subì una valanga che seppellì il campo base, senza fare vittime, ma Junko Tabei rimase per qualche minuto priva di sensi. L’incidente la rese ancora più determinata: dopo aver ripreso le forze “l’eroina nipponica” decise di porsi alla testa del gruppo. Il 16 maggio 1975, solo dodici giorni dopo la valanga, Junko Tabei raggiunse la vetta dell’Everest, prima donna al mondo.

Altri progetti di Junko Tabei

Tra il 1990 e il 1991, Tabei raggiunse la vetta del Monte Vinson: la cima più alta dell’Antartide. Nel giugno del 1992, salendo il Puncak Java in Indonesia, divenne anche la prima donna a completare le Seven Summits.

Oltre alla carriera alpinistica, Tabei era molto impegnata sul fronte ecologista. Nel 2000 completò un studio post-laurea all’università di Kyushu, focalizzato sul degrado ambientale dell’Everest, causato dai rifiuti abbandonati dalle spedizioni alpinistiche. Tabei fu anche direttrice dell’Himalayan Trust of Japan, un’ organizzazione attiva a livello mondiale nella conservazione degli ambienti in quota. Uno tra i progetti realizzati da questa organizzazione fu la costruzione di un inceneritore per eliminare i rifiuti lasciati dagli scalatori. Tabei guidò e partecipò ad altre attività di bonifica dei rifiuti nelle montagne del Giappone e dell’Himalaya.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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