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Coronavirus, ad Arezzo stop a car e bike sharing: ecco cosa è successo
Il coronavirus sta mettendo in difficoltà tantissimi settori lavorativi d’Italia: la sua incredibile facilità di contagiare l’uomo ha indotto nel corso del tempo il Governo, i Presidenti Regionali e i Sindaci delle varie città a prendere provvedimenti drastici per ridurre le possibilità di contagio. Ma a causa dell’emergenza COVID-19 in alcuni casi sono state le stesse aziende a sospendere il servizio per via dell’impossibilità di lavorare. É il caso di ATAM (Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana) che, come riportato da Arezzo Notizie, ha annunciato in un comunicato che ad Arezzo il servizio di car e bike sharing sarà momentaneamente interrotto a partire da giovedì 26 novembre. La Toscana è ancora “zona rossa” (e dovrebbe rimanerlo fino al 3 dicembre) e i ricavi sono dunque minimi. L’impossibilità di una sanificazione efficiente è l’altro motivo che ha portato al blocco del servizio. LEGGI ANCHE IL PIANO DI CONTE PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
Il comunicato ATAM
“Nel rispetto delle misure di prudenza e cautela emanate dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – recita il comunicato ufficiale dell’azienda – ed in osservanza alle ordinanze regionali relativamente all’emergenza coronavirus, non potendo garantire sufficienti misure di sanificazione dei mezzi in flotta, dispone, con decorrenza dal giorno 26/11/2020, la sospensione dei servizi di car sharing e bike sharing fino a nuove indicazioni che saranno tempestivamente comunicate. Tutti gli altri servizi in gestione da parte di Atam Spa e regolati dal contratto di servizio in essere vengono erogati normalmente”. LEGGI ANCHE NUOVA ORDINANZA IN FRIULI-VENEZIA GIULIA: ECCO COSA CAMBIA
La situazione delle regioni
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, già nel corso della scorsa settimana, aveva confermato le misure restrittive anche per le regioni Sicilia, Puglia, Piemonte, Calabria, Lombardia e Valle D’Aosta che rimarranno nella medesima fascia in cui si trovano attualmente. Ricapitolando l’attuale situazione, rimangono tra le zone rosse le regioni Campania, Abruzzo, Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta e Toscana. Fra le zone arancione rimangono Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia e Umbria. Area gialla per il Veneto, la Sardegna, il Molise, il Lazio la Provincia autonoma di Trento e il trio Umbria-Basilicata-Liguria.
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Quale destino per Lombardia e Piemonte?
Va detto che in virtù del Dpcm del 3 novembre, il ministro della Salute ha la facoltà di cambiare la classificazione di una regione anche prima del 3 dicembre. Ancora in bilico la posizione di Lombardia e Piemonte che, stando ad alcuni rumors che sono girati in questi giorni, già partire dal 27 dicembre potrebbero essere “declassate” a zona arancione e quindi fruire di un allentamento delle restrizioni. Si tratta al momento solo di congetture che non hanno trovato conferme ufficiali presso gli organi competenti.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da qualche anno notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti. Mi piace molto praticare sport e seguire anche eventi sportivi sia dal vivo che in tv. Amo leggere, viaggiare, andare a correre. Una vera e propria passione è quella per i fumetti, in particolare colleziono quelli di Tex Willer.