Assegno di inclusione per persone disabili: requisiti per richiedere il sostegno al reddito e importo erogato
Ecco quali sono i beneficiari della nuova misura a sostegno del reddito che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza
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La misura a sostegno del reddito sarà riconosciuta nel 2025 ad una platea più ampia di beneficiari: ecco la novità
L'assegno di inclusione introdotto al posto del Reddito di cittadinanza dal primo gennaio 2024 rientra nell'ambito delle misure approvate dal governo per contrastare l'esclusione sociale e la povertà derivante anche dalla perdita del posto di lavoro. Con questa misura a sostegno del reddito il governo ha inteso aiutare anche le categorie di soggetti considerati svantaggiate. A questo beneficio infatti possono accedere quei nuclei familiari che annoverano anche un membro disabile, o in condizioni di svantaggio, oltre ai minorenni e agli over 60.
Le novità del 2025
Con l'ultima legge di Bilancio il governo ha anche ampliato la platea dei beneficiari dell'assegno di inclusione fissando la soglia ISEE per accedere al beneficio a 10.140 euro, mentre il reddito familiare è stato portato da euro 6.000 a 6.500 euro annui. Nel novero delle persone che possono fruire dell'assegno di inclusione sono stati inseriti anche disabili con invalidità riconosciuta superiore al 67%.
A chi spetta
L'assegno viene riconosciuto anche alle persone svantaggiate inserite in percorsi di assistenza, e alle persone affette da disturbi mentali, con disabilità fisica psichica e sensoriale, con dipendenze patologiche, o vittime di violenza di genere che si trovano in carico ai servizi sociali e socio-sanitari. L'assegno di inclusione viene anche concesso alle persone senza dimora e che sono in carico dei servizi sociali territoriali, che vivono in strada o hanno una sistemazione di fortuna o in procinto di uscire da strutture di protezione cura o detenzione.
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Le novità per i minori
Sono stati inclusi nel beneficio anche quei giovani di età tra i 18 e 21 anni che vivono fuori dalla famiglia di origine in virtù di un provvedimento dell'autorità giudiziaria che li ha relegati in affido eterofamiliare o in comunità residenziali.
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