Bollo auto, ecco come cambia dal 2026: tutte le novità

Bollo auto, ecco come cambia dal 2026: conta il mese di immatricolazione, altre novità, il superbollo

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Cambia il bollo auto 2026

Con una disposizione presente nel decreto di attuazione della riforma fiscale, l'esecutivo ha dato il via ad alcune novità che riguardano il bollo auto e che apporteranno delle modifiche alle modalità di raccolta della tassa che ogni proprietario di auto è tenuto a pagare ogni anno. E' quanto riporta alvolante.it.

Conta il mese di immatricolazione

Non ci sono cambiamenti nei criteri per determinare l'importo da versare ogni anno, ma le date di scadenza per le automobili che verranno registrate a partire dal 1° gennaio 2026 si aggiorneranno, mentre per quelle già esistenti rimarranno in vigore le normative precedenti. Il primo pagamento del bollo dovrà essere effettuato entro l'ultimo giorno del mese successivo alla registrazione e avrà una validità di un anno. Pertanto, anche negli anni seguenti, la scadenza sarà sempre la stessa. Ad esempio, per un veicolo registrato il 10 febbraio 2026, il primo bollo dovrà essere saldato entro il 31 marzo. Per quanto riguarda le scadenze successive, la normativa stabilisce che il termine di pagamento sarà fissato all'ultimo giorno del mese di registrazione del veicolo (come nel caso di febbraio). Tale approccio è già in uso in alcune Regioni, come Lombardia e Piemonte, e ora verrà applicato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Altre novità

Viene eliminata la possibilità di saldare il bollo mensilmente o con scadenze ogni sei mesi, consentendo esclusivamente un pagamento unico. Tuttavia, per alcuni tipi specifici di veicoli, il governo ha delegato alle Regioni la facoltà di instaurare un sistema di pagamento quadrimestrale: saranno le autorità regionali a decidere se e a quali categorie applicare questa possibilità. Se un automobilista paga il bollo a una Regione diversa da quella di residenza, sarà compito delle amministrazioni locali comunicare tra di loro e trasferire le somme dovute, senza che il cittadino debba intervenire. Un'ulteriore novità rilevante riguarda i veicoli soggetti a fermo amministrativo, che in precedenza erano esonerati dal pagamento del bollo grazie a una sentenza della Corte Costituzionale del 2017: il nuovo testo precisa che la tassa automobilistica deve essere comunque versata, poiché il fermo non deve essere più considerato un motivo valido per non pagare, né un provvedimento che renda il veicolo indisponibile.


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Resta il superbollo

I criteri per il calcolo del bollo rimangono, come già indicato, quelli che si basano sui kilowatt riportati sulla carta di circolazione e sulla categorizzazione ambientale del veicolo. Restano invariati anche i valori di riferimento da considerare per ogni kW, differenti a seconda della classe ambientale dell'auto:

2,58 euro per kW per le Euro 4 e superiori
2,7 euro per kW per le Euro 3
2,8 euro per kW per le Euro 2
2,9 euro per kW per le Euro 1 e 3 euro per kW per le Euro 0.

Non ci sono aggiornamenti nemmeno per il superbollo, che resta lo stesso nonostante diverse affermazioni da parte di membri del governo circa la volontà di abolirlo: le vetture con potenza superiore a 185 kW continueranno a versare la tassa aggiuntiva.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.