Bonus anziani 2025 da 850 euro: i requisiti per ottenerlo e come richiederlo. Ecco le novità
Bonus per le persone anziane nel 2025 di 850 euro: ecco i criteri per riceverlo e le modalità di richiesta. Di seguito le ultime informazioni.
Guarda la versione integrale sul sito >
Bonus anziani 2025 da 850 euro
Nuove funzionalità stanno arrivando per la richiesta del bonus anziani, una misura di sostegno universale pensato per le persone anziane che non possono autonomamente prendersi cura di sé. Durante la fase di richiesta, gli utenti avranno la possibilità di utilizzare una versione semplificata del questionario sul “bisogno assistenziale gravissimo" e potranno caricare più facilmente la documentazione per dimostrare le spese sostenute. L'INPS ha annunciato queste novità tramite il messaggio n. 2193 pubblicato l'8 luglio. Ecco come si svolgerà il processo. E' quanto riportato da Informazione fiscale.
- Pensioni, i contributivi puri possono esultare: in arrivo l’aumento degli assegni
- Carta Dedicata a Te 2025 da 500 euro: ecco a chi spetta e quando arriva
Bonus anziani: nuove funzionalità per la domanda
Da quest'anno è stato introdotto il bonus per le persone anziane, una misura di supporto destinata a quelli che si trovano in condizioni di mancata autosufficienza. Si tratta di un aiuto economico di 850 euro, che viene erogato per coprire le spese legate all'assunzione di collaboratori domestici e ai costi per la cura e l'assistenza. Questo bonus di 850 euro, viene attribuito ogni mese a chi possiede i criteri richiesti. In effetti, possono beneficiarne gli anziani che:
– hanno almeno 80 anni;
– necessitano di assistenza in condizione di gravità, così come stabilito dall'INPS;
– hanno un ISEE non superiore a 6.000 euro;
– ricevono l'indennità di accompagnamento o possiedono i requisiti per richiederla;
Le suddette condizioni devono essere rispettate sia al momento della richiesta che per tutta la durata dell'assegno.
Per ricevere il bonus universale, coloro che rispettano i requisiti devono presentare la richiesta all'INPS. Come già accennato, l'Istituto ha introdotto nuove modalità per inviare la domanda di bonus. In particolare, L'INPS ha introdotto:
– una versione semplificata del modulo “bisogno assistenziale gravissimo";
– una nuova opzione per allegare la documentazione necessaria a supporto della domanda, utile per la rendicontazione delle spese. Analizziamo nel dettaglio le novità apportate.
Bonus anziani: il questionario per il bisogno assistenziale gravissimo
Uno dei criteri per aver diritto a usufruire della prestazione, come già accennato, è avere un bisogno assistenziale gravissimo, analizzato in base ai parametri forniti dall'INPS nel messaggio n. 4490/2024 con le istituzioni. Per migliorare l'esperienza dell'utente, comunica l'INPS, nella versione aggiornata del questionario è necessario prima indicare quanti membri ci sono nel nucleo familiare, escluso il richiedente (se c'è solo lui, il numero da inserire è 0). In seguito, è necessario fornire i dati anagrafici (nome, cognome, codice fiscale) dei vari membri del nucleo e specificare se ci sono persone con disabilità e, in tal caso, indicare il grado di disabilità secondo le categorie menziona citate nel messaggio con le istruzioni. Per ogni persona riportata, il sistema calcola in modo automatico l'età per determinare il punteggio. Per rendere più agevole la compilazione del questionario, all'inizio di ogni domanda è prevista solo una risposta “Sì" o “No". Solo se si risponde “Sì" viene richiesta una spiegazione più dettagliata.
Guarda la versione integrale sul sito >
Bonus anziani: il servizio per allegare i documenti
Come ben si sa, quelli che riceveranno il bonus devono presentare la documentazione necessaria per rendicontare le spese (spese contrattuali per il reclutamento di assistenti domestici o per servizi di cura e supporto). Sul portale dell'INPS è disponibile una specifica funzione per il caricamento dei documenti, accessibile seguente questo percorso:
“Richieste di variazione" > “Vai alla pagina di modifica" > “Allegati"
I documenti richiesti per la rendicontazione comprendono:
– il contratto di lavoro domestico;
– la busta paga firmata dal lavoratore domestico;
– la fattura dei servizi (se la fattura non è stata pagata, è necessario allegare anche la ricevuta di pagamento).
L'INPS avverte che, nel caricare la busta paga firmata dal lavoratore domestico o la ricevuta di pagamento della fattura, è fondamentale specificare l'anno e il mese di riferimento. Per le fatture dei servizi, oltre a indicare l'anno e il mese, bisogna completare i seguenti dati:
– numero della fattura;
– codice fiscale della persona che ha emesso la fattura;
– nome della persona emittente;
– descrizione del servizio fornito;
– data della fattura e importo in euro.
L'INPS sottolinea che la documentazione deve essere inviata rispettando specifiche tempistiche:
– entro 30 giorni dalla comunicazione dell'accettazione della richiesta per il versamento degli arretrati (o per i mesi intercorrenti tra la richiesta e l'accettazione);
– seguendo il calendario che segue per mantenere il diritto a ricevere il contributo:
- 10 luglio per il periodo aprile/giugno;
- 10 ottobre per il periodo luglio/settembre;
- 10 gennaio per il periodo ottobre/dicembre;
- 10 aprile per il periodo gennaio/marzo.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.