Con la nuova manovra potrebbe tornare la pensione a 58 anni nel 2026, ecco come si potrebbe lasciare il lavoro

La UIL punta sostanzialmente al ripristino nella versione originaria di Opzione donna: ecco quali sarebbero le condizioni

Inps. ANSA/CLAUDIO PERI. Fonte foto: ansa.it
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Si tratta del ritorno di Opzione Donna nella sua vecchia formulazione: ecco la proposta della UIL

La manovra finanziaria dovrà attraversare in questi giorni le forche caudine dei tanti emendamenti e delle proposte correttive che arriveranno in Parlamento e che potrebbero stravolgerne in gran parte il contenuto. Si tratta di un passaggio tutt'altro che banale che avrà ripercussioni notevoli anche sulle tasche degli italiani. Una proposta giunta dalla UIL, uno dei tre grandi sindacati italiani, potrebbe portare alla reintroduzione della pensione a 58 anni nel 2026. Un ritorno che riguarderebbe soprattutto le lavoratrici italiane e che sostanzialmente riporterà in vita la vecchia formulazione di Opzione donna, uno degli strumenti che è stato introdotto in passato per consentire a tante lavoratrici di lasciare il lavoro anticipatamente.

La proposta della UIL

Come è noto Opzione donna risulterebbe cancellata nell'attuale formulazione della Legge di bilancio. Una cancellazione che ha causato molte polemiche e richieste di ripristino soprattutto da parte delle forze sindacali. In un nuovo emendamento la UIL ha proposto la reintroduzione di una versione più ampia e inclusiva di Opzione donna. Questa nuova formulazione consentirebbe alle lavoratrici di accedere alla misura senza alcun limite legato ai figli o alle categorie lavorative di appartenenza.

Gli obiettivi della proposta

La UIL punta sostanzialmente al ripristino nella versione originaria di Opzione donna. L'ultima versione, infatti, è risultata molto limitata e poco conveniente poiché prevedeva un'età minimo di 59 anni con 35 anni di contributi. Il ritorno alla vecchia formulazione consentirebbe alle lavoratrici di andare in pensione con 58 anni di età e 35 di contributi maturati entro la fine del 2025.


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Le condizioni

Secondo la proposta della Uil, la possibilità di andare in pensione anticipatamente, verrebbe concessa previa accettazione da parte delle lavoratrici di un calcolo contributivo integrale dell'assegno pensionistico. Si tatterebbe di una formulazione che abbraccerebbe una più ampia platea di lavoratrici e che potrebbe riscuotere maggiori consensi rispetto alle precedenti

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.