Esenzione Imu abitazione principale: ecco gli errori di interpretazione da non commettere per non incorrere in sanzioni

Spesso si tende a confondere la pri le prima casa con l'abitazione principale: ecco quali sono le differenze a livello Imu

Imu, i casi di esenzione (Foto archivio)
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Le prime case non pagano l’IMU, a meno che non siano di lusso e appartenenti a determinate categorie catastali

Si avvicina la data di scadenza del pagamento della prima rata Imu il cui versamento del primo acconto scadrà il 16 giugno, mentre il saldo dovrà essere versato entro il 16 dicembre 2025. Non tutti però hanno chiaro se devono effettuare il pagamento oppure no. Assodato il fatto che la tassa non va pagata sugli immobili che rappresentano l'abitazione principale del contribuente, è opportuno verificare caso per caso quali sono gli immobili sui quali non è possibile eludere il pagamento di questa tassa “indigesta”. In questo articolo proveremo a fare chiarezza analizzando tutti i casi in cui l'Imu non va pagata.

Le esenzioni

Iniziamo chiarendo subito che per quanto concerne le case definite di lusso a livello catastale, non opera la distinzione fra abitazione principale o secondaria. In tutti questi casi, chi possiede questo tipo di immobili è tenuto a pagare l'Imu. Non sono esenti tutte le abitazioni principali che ricadono nella classificazione A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville), A/9 (castelli, palazzi di pregi artistici e storici). Tutte le altre categorie catastali prevedono l'esenzione se abitazioni ritenute principali.

Prima casa e abitazione principale: le differenze

Per capire come operano le esenzioni Imu previste dalla legge occorre fare una dovuta distinzione tra prima casa e abitazione principale. Spesso si tratta di due concetti che vengono confusi. Va ricordato che dal punto di vista Imu, si tratta di due concetti molto differenti. Si parla di prima casa con riferimento al primo immobile acquistato destinato ad abitazione. Il concetto che ha valore ai fini Imu è quello dell’abitazione principale, con cui si indica l’immobile in cui il contribuente e la sua famiglia hanno dimora abituale e la residenza. Questo concetto non si applica solo alle abitazioni di proprietà ma anche a quelle in affitto. Quando si parla di esenzione Imu prima casa si parla dell'esenzione sull’abitazione principale, non sulla prima casa.


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Le altre esenzioni

Il fatto che la famiglia viva nell'abitazione è dirimente per stabilire se si ha diritto o meno all'esenzione. Per fare un esempio concreto, se il proprietario di una casa nel Comune di Milano vive in affitto in una casa a Roma per motivi di lavoro, dovrà spostare la residenza e la dimora abituale nella capitale. In tal caso non avrà diritto all’esenzione Imu sulla prima (quella di Milano) perchè non può essere considerata abitazione principale. Va anche chiarito che l'esenzione che si applica all'abitazione principale va anche estesa a tutte le pertinenze e quindi si applica anche a quei luoghi accatastati nelle categorie C/2 (magazzini e depositi), C/6 (stalle, scuderie, autorimesse e rimesse) e C/7 (tettoie chiuse o aperte). L'esenzione Imu, secondo l'attuale normativa, va anche applicata agli anziani ospitati in strutture che si trovano ricoverati in modo permanente o in lunga degenza presso una casa di riposo. Questa esenzione si estende anche ai proprietari disabili di immobili che sono ricoverati in reparti di lunga degenza o in centri di cura.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.