Fisco, le nuove leggi consentono di sospendere il pagamento delle cartelle esattoriali: ecco quando si può fare

Al fine di evitare pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche, il contribuente può anche chiedere che venga sospesa la cartella: ecco quando si può fare

Agenzia delle Entrate
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Oltre a rateizzare il proprio debito, il contribuente ha facoltà di chiedere una sospensione: i casi previsti e come fare la richiesta

Per tante famiglie italiane mettersi in regola col fisco, soprattutto quando i debiti sono ingenti, non è una soluzione praticabile per carenza di liquidità. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno introdotto delle nuove forme di sanatoria che hanno consentito alle famiglie che hanno esposizioni debitorie col fisco di poter rateizzare il proprio debito. Pagare puntualmente i propri debiti con l'Agenzia delle Entrate rappresenta sicuramente la migliore delle soluzioni, ma quando questo non è possibile la rottamazione delle cartelle esattoriali può rappresentare una valle alternativa.

La rateizzazione

Al momento non sono in vista nuove sanatorie, per questa ragione l'unica alternativa è rappresentata dalla richiesta di rateizzazione del debito che può essere presentata con apposita istanza all'Agenzia delle Entrate Riscossione accedendo alla propria area riservata del sito ufficiale con le proprie credenziali Spid, Cie e Cns. L'attuale normativa prevede la possibilità di rateizzare il proprio debito fino a 84 rate mensili con rate che non possono essere inferiori ai 50 euro mensili.

Le alternative alla rateizzazione

Il fisco consente ai debitori che accedono al piano di rateizzazione di poter saltare fino ad un massimo di 8 rate non consecutive al fine di evitare provvedimenti gravi come il fermo amministrativo, pignoramenti e ipoteche. Oltre alla rateizzazione, chi ha debiti col fisco ha a disposizione un'alternativa che si chiama sospensione della riscossione. I contribuenti che sono in attesa di una nuova rateizzazione possono infatti pensare di sospendere la procedura di riscossione che di certo non risolve il problema ma comunque consente al debitore di poter prendere tempo. Questa procedura si può attivare presentando un'istanza di sospensione delle cartelle esattoriali se sono presenti dei dubbi che riguardano la prescrizione del debito o il fatto che il pagamento sia stato effettuato in precedenza.


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Come presentare la richiesta di sospensione

La richiesta di sospensione si può anche presentare quando si ritiene illegittima la pretesa dell'Agenzia delle Entrate riscossione. Chi presenta questa richiesta dovrà anche allegare all'istanza tutte le prove che possono avallare o avvalorare le proprie pretese. Si tratta di una procedura che deve essere attivata entro 60 giorni dalla data di notifica della cartella esattoriale. Una volta presentata l'istanza sarà l'Agenzia delle Entrate entro 10 giorni a segnalare il tutto all'ente pubblico da cui il debito nasce. Da quel momento in poi decorrono i 220 giorni entro i quali l'ente che ha ricevuto la segnalazione dovrà dare risposta. In assenza di risposta la cartella deve essere intesa come annullata.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.