Liliana Resinovich, il caso si infittisce, la querela del fratello: “Vogliono inquinare le prove...”

Il fratello di Liliana Resinovich ha sporto una querela contro il pizzaiolo dopo le sue rivelazioni a Visintin

Liliana Resinovich
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I fatti dichiarati dal pizzaiolo di Trieste sarebbero avvenuti pochi mesi prima del ritrovamento del cadavere

Non hanno convinto per nulla il fratello di Liliana Resinovich le recenti rivelazioni provenienti dal pizzaiolo di Trieste, secondo le quali, lo stesso avrebbe regalato dei sacchi neri alla povera donna poi trovata priva di vita nel mese di gennaio 2022. La vicenda si sarebbe svolta solo pochi mesi prima della tragedia. Secondo Sergio Resinovich, questa testimonianza rappresenterebbe “un serio tentativo di inquinare le prove".

Le dure accuse di Sergio Resinovich

La rabbia del fratello di Liliana si è poi concretizzata in una querela che lo stesso ha presentato in procura contro il pizzaiolo, Alfonso Buonocore. La decisione è stata presa per via dei troppi punti oscuri presenti nella sua ricostruzione che potrebbero inquinare le prove o depistare le indagini. Il fatto che principalmente è stato ritenuto grave da Sergio Resinovich è che le rivelazioni del pizzaiolo siano state fatte presso l'abitazione di Sebastino Visintin e non presso le autorità competenti.

Le dichiarazioni all'Ansa

“Voglio capire perché e per come si stanno verificando questi inconsistenti ed irrispettosi episodi, con tutte le conseguenze del caso” sono state le dure parole che il fratello di Liliana ha espresso all’Ansa. A suo modo di vedere, Alfonso Buonocore si sarebbe reso protagonista di un “evidente tentativo di alterare la Verita”. Le rivelazioni del pizzaiolo sarebbero state comunicate alla polizia da Visintin attraverso la registrazione del racconto dell’uomo fatta a casa sua.


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Le rivelazioni di Buonocore

Secondo le rivelazioni del pizzaiolo, la 63enne morta per cause ancora da accertare, gli avrebbe chiesto due capienti sacchi neri in due diverse occasioni. Lo avrebbe anche invitato a non parlarne con nessuno, nemmeno col marito. Potrebbe trattarsi proprio dei due sacchi neri della spazzatura ritrovati dagli inquirenti infilati uno sugli arti inferiori e uno sul busto della vittima. Le rivelazioni sarebbero state effettuate dal pizzaiolo solo di recente per via della sua reticenza e della paura di essere coinvolto in questa vicenda inquietante.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.