Pensioni, ecco come puoi recuperare fino a 5 anni di contributi in più

Pensioni: ecco come funziona la misura 2024 che consente di aggiungere 5 anni di contributi mancanti

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Un'importante novità per chi è vicino alla pensione ma ha anni di contributi mancanti: ecco come funziona

Nel sistema previdenziale italiano esistono requisiti minimi per poter accedere alla pensione, tra cui almeno 20 anni di contributi. Per chi ne ha accumulati meno dal sito PensionieFisco.it arriva una notizia importante: con la Legge di Bilancio 2024 è stata reintrodotta una soluzione che consente di recuperare fino a 5 anni di vuoti contributivi. Questa possibilità si rivolge soprattutto ai cosiddetti “contributivi puri", ossia i lavoratori che hanno iniziato a versare dopo il 31 dicembre 1995. La misura rientra nel meccanismo della “pace contributiva", già sperimentato tra il 2019 e il 2021, e oggi nuovamente attiva per aiutare i cittadini a raggiungere la pensione. Ecco come funziona.

Come funziona il riscatto contributivo

La pace contributiva consente il riscatto, cioè il pagamento volontario, di periodi privi di copertura contributiva, fino a un massimo di cinque anni. Può accedere alla misura solo chi ha iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995 e i periodi da riscattare devono essere completamente scoperti da qualsiasi forma di contribuzione, inclusa quella figurativa. I lavoratori che avevano già usufruito della misura nel triennio precedente possono riscattare altri 5 anni, purché si tratti di altri periodi ancora non coperti. È importante che i periodi riscattabili siano compresi tra il primo contributo versato e il 1° gennaio 2024, data di entrata in vigore della legge.

Costi e agevolazioni fiscali

Il riscatto dei contributi ha un costo, che viene calcolato applicando l’aliquota contributiva all’imponibile medio degli ultimi 12 mesi di lavoro. In pratica, è come se il lavoratore versasse da sé i contributi calcolati sulla media della sua ultima retribuzione. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure a rate, fino a un massimo di 120 mensilità (10 anni). Una delle agevolazioni più interessanti è la possibilità di portare l’intero importo in deduzione fiscale, riducendo così il reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi. Anche un eventuale datore di lavoro che si accolla il costo può sfruttare la stessa deduzione.


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A chi conviene davvero questa opportunità

Questa misura rappresenta una chance importante per chi rischia di restare escluso dalla pensione per pochi anni di contributi. Può convenire anche a chi desidera aumentare l'importo della pensione futura. Naturalmente bisogna valutare il costo dell’operazione in rapporto al beneficio atteso, ma per molti potrebbe essere la chiave per raggiungere i requisiti entro i 64 o i 67 anni. Presentare la domanda all’INPS è l’unico modo per accedere al riscatto ed è consigliabile farsi seguire da un consulente previdenziale per calcolare costi e vantaggi.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.