Pensioni, rivalutazioni nel 2026 e novità sugli aumenti in arrivo. I dettagli
di Marco Reda
Pensioni, aumenti in arrivo e novità sulla rivalutazione 2026 (con ipotesi di riforma del Governo): tutto ciò che c'è da sapere
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Rivalutazioni e possibili importanti novità in ambito pensioni: ecco cosa può succedere
Tra poche settimane saranno erogati gli assegni pensionistici relativi al mese di ottobre 2025 e, nel frattempo, non mancano importanti aggiornamenti che riguardano il futuro degli importi. Come riportato da FanPage.it, infatti, sono in arrivo novità che interessano milioni di pensionati italiani, in particolare sul fronte degli aumenti previsti per il prossimo anno e sulle possibili modifiche al sistema di calcolo. Oltre alla consueta rivalutazione legata all'inflazione, che tutela il potere d'acquisto degli assegni pensionistici, il Governo sta valutando alcune soluzioni che potrebbero incidere in maniera rilevante sul funzionamento del sistema. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.
Come funziona la rivalutazione
Il meccanismo della rivalutazione delle pensioni serve ad adeguare gli assegni all'aumento dei prezzi, così da preservare il potere d'acquisto. Nel 2026 l'incremento stimato è pari all'1,7%, una percentuale che vale circa 5 miliardi di euro complessivi. La regola, tuttavia, non si applica in maniera uniforme: chi percepisce pensioni più basse avrà un beneficio proporzionalmente maggiore, mentre gli assegni più alti vedranno aumenti ridotti. In sostanza, fino a quattro volte il minimo si ottiene l'aumento pieno, tra quattro e cinque volte il minimo spetta il 90% dell'indice, mentre oltre questa soglia si applica il 75%. Questo sistema però, pur pensato per favorire le fasce più deboli, sta sollevando polemiche perché la percentuale ridotta colpisce l'intero importo e non a scaglioni.
Le ipotesi di riforma
Il Governo Meloni, inoltre, è al lavoro su possibili interventi strutturali. Uno dei nodi riguarda il ricorso al Tfr come strumento per anticipare l'uscita dal lavoro a 64 anni, con una rendita integrativa che si affianchi alla pensione pubblica. Allo stesso tempo, si guarda al rafforzamento della previdenza complementare come secondo pilastro del sistema, così da alleggerire la pressione sulle casse statali. Sullo sfondo resta la questione della legge Fornero e dell'adeguamento automatico dell'età pensionabile alle aspettative di vita: l'aumento di tre mesi previsto per il 2027, infatti, è tutt'altro che certo…
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Il calendario dei pagamenti
Chi riceve la pensione via bonifico bancario la troverà sul proprio conto, come sempre, a partire dal primo giorno del mese, in questo caso mercoledì 1° ottobre. Per chi, invece, ritira la pensione in contanti presso gli uffici postali, resta valido il sistema di scaglionamento in base all’iniziale del cognome, utile a gestire al meglio i flussi di persone e a ridurre le attese agli sportelli. Il calendario di ottobre 2025 sarà organizzato come segue:
– mercoledì 1 ottobre per i cognomi dalla A alla B;
– giovedì 2 ottobre per i cognomi dalla C alla D;
– venerdì 3 ottobre per i cognomi dalla E alla K;
– sabato 4 ottobre (solo la mattina) per i cognomi dalla L alla O;
– lunedì 6 ottobre per i cognomi dalla P alla R;
– martedì 7 ottobre per i cognomi dalla S alla Z
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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