Reflusso gastroesofageo, quali sono i rimedi: ecco i consigli della Dottoressa Roberta Maselli
di Marco Reda
Reflusso gastroesofageo: sintomi, rimedi e cause di una patologia cronica sempre più diffusa
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Cos’è il reflusso gastroesofageo e perché provoca sintomi molto fastidiosi nella vita quotidiana
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo cronico che si verifica quando i succhi acidi dello stomaco risalgono verso l’esofago, causando bruciore, dolore e infiammazione. Questo fenomeno, spesso legato a un malfunzionamento del cardias (la valvola che separa esofago e stomaco), colpisce tra il 20% e il 40% degli adulti. I sintomi si aggravano durante i periodi di stress o nei cambi di stagione, ma anche una dieta scorretta e stili di vita sbilanciati possono contribuire. In assenza di trattamenti adeguati, il disturbo può favorire l’insorgenza di patologie gravi, come il tumore all’esofago. La dottoressa Roberta Maselli, gastroenterologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano, ha illustrato su Humanitas.it i principali approcci terapeutici per affrontare questa condizione.
I consigli nutrizionali e i rimedi
Una corretta alimentazione rappresenta il primo passo per ridurre i sintomi del reflusso. È importante evitare cibi grassi, fritti, speziati, formaggi fermentati, pomodori, agrumi, cioccolato, caffè e alcolici, preferendo invece verdure cotte, carni bianche, farine integrali e latticini magri. L’idratazione è altrettanto essenziale: è consigliato bere circa due litri d’acqua al giorno, lontano dai pasti. Quando la dieta non è sufficiente, è possibile ricorrere a trattamenti farmacologici con antiacidi, H2 antagonisti o inibitori di pompa protonica, che riducono la secrezione di acido gastrico. In presenza di sintomi più resistenti, possono essere prescritti farmaci procinetici, utili a migliorare lo svuotamento gastrico e a impedire la risalita dei succhi. Nei casi più complessi si valuta un intervento chirurgico in laparoscopia per rinforzare la valvola cardias.
Stile di vita da migliorare
Modificare alcune abitudini quotidiane è fondamentale per contrastare il reflusso. È sconsigliato coricarsi subito dopo i pasti o consumare cene abbondanti: meglio mangiare leggero e aspettare almeno due ore prima di sdraiarsi. Anche mantenere un peso corporeo nella norma riduce significativamente la pressione sull’addome e sulla valvola cardias. L'attività fisica regolare, anche moderata, aiuta a mantenersi in forma e a scaricare lo stress, che ha un impatto diretto sul sistema digerente. È importante inoltre smettere di fumare e limitare il consumo di gomme da masticare, che favoriscono l’ingestione d’aria e peggiorano i sintomi. Un buon riposo notturno, infine, contribuisce a ristabilire l’equilibrio dell’organismo e a ridurre gli episodi di reflusso.
Guarda la versione integrale sul sito > Tra le cause più comuni del reflusso gastroesofageo vi sono obesità, stress cronico, alimentazione scorretta, fumo e sedentarietà. Anche condizioni anatomiche come l’ernia iatale – ossia la risalita di una parte dello stomaco nel torace – possono favorirne l’insorgenza. Questi fattori compromettono la tenuta del cardias, consentendo la risalita dei succhi gastrici nell’esofago e generando i classici disturbi. La combinazione di scelte alimentari sbagliate, tensioni emotive e posture scorrette può quindi alterare la funzionalità dell’apparato digerente. Per questo, prevenzione e consapevolezza giocano un ruolo centrale nella gestione della malattia. Le principali cause della patologia
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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