Sandokan, qual è la vera storia che ha ispirato Emilio Salgari: le ipotesi

Guarda la versione integrale sul sito >

Emilio Salgari, l'autore della saga di “Sandokan", è stato ispirato da una storia in particolare: ecco qual e

La prima puntata della nuova serie “Sandokan“, trasmessa ieri sera su Rai1, ha riportato in prima serata uno dei personaggi più iconici della narrativa d'avventura italiana. A interpretare il Tigre della Malesia è Can Yaman, che in questo adattamento veste i panni di un eroe complesso, affascinante e profondamente legato alla tradizione salgariana. L'occasione del debutto televisivo ha riacceso l'attenzione sulle origini del protagonista creato da Emilio Salgari tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Da oltre un secolo ci si interroga su chi abbia realmente ispirato il pirata gentiluomo, e tra le varie ipotesi ce n'è una (radicata in eventi e figure storiche documentate) che potrebbe rivelare molto più di quanto si creda. Ecco qual è, come riportato da Corrieredellumbria.it.

L'ipotesi

Una delle teorie più studiate è quella avanzata dalla germanista Bianca Maria Gerlich, la quale sostiene l'esistenza di un personaggio realmente vissuto chiamato Sandokong. Le sue ricerche, basate su genealogie locali e testimonianze orali provenienti dal Sud-est asiatico, delineano la figura di un comandante navale attivo negli stessi anni e nelle medesime aree geografiche in cui Salgari ambientò le avventure del suo eroe. Questo Sandokong si sarebbe arricchito grazie al commercio dei preziosi nidi di rondine e avrebbe sventolato una bandiera rossa ornata da una testa di tigre, un dettaglio sorprendentemente vicino all'immaginario del romanziere italiano.

La pista Carlos Cuarteroni

Un'altra linea interpretativa, sostenuta dalla storica Alicia Castellanos Escudier, sposta l'attenzione su Carlos Cuarteroni, esploratore e missionario italo-spagnolo vissuto nell'Ottocento. Le sue memorie, presentate nel 1849 a papa Pio IX, raccontano l'incredibile vita di un marinaio che, dopo un naufragio e numerose avventure nel Borneo, a Sumatra e in Malesia, divenne frate trinitario e Prefetto Apostolico impegnato nella lotta contro la tratta degli schiavi. Cuarteroni non fu solo un religioso: infatti da giovane capitano scoprì un tesoro sommerso nei pressi del London Reef che lo rese immensamente ricco e gli permise di dedicarsi a esplorazioni, rilievi cartografici e studi etnografici delle popolazioni del Borneo settentrionale. Secondo la studiosa, Salgari potrebbe aver avuto accesso ai suoi resoconti, traendo suggestioni da nomi, luoghi e vicende realmente documentate.

Guarda la versione integrale sul sito >