Sciopero medici e farmacisti il 5 e 6 novembre: visite a rischio in Italia, i dettagli
di Marco Reda
Sciopero nazionale di medici e farmacisti il 5 e 6 novembre 2025: due giorni di stop per la sanità italiana, tutti i dettagli
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Due giorni di tensione per la sanità italiana: il 5 e 6 novembre 2025 si fermano medici e farmacisti, ecco perché
Mercoledì 5 e giovedì 6 novembre 2025 saranno due giornate critiche per il sistema sanitario nazionale: in queste date è previsto un doppio sciopero che coinvolgerà da un lato i medici di medicina generale e dall'altro i farmacisti delle strutture private. L'agitazione arriva in un momento delicato per la sanità pubblica, già sotto pressione per carenze di personale e risorse. Ecco quali sono i motivi della 48 ore di sciopero di medici e farmacisti privati, come riportato da FanPage.it, e quali saranno i servizi garantiti.
Le modalità e i settori coinvolti
La prima giornata di sciopero, quella del 5 novembre, vedrà protagonisti i medici di medicina generale, i quali sospenderanno l'attività ambulatoriale in tutto il Paese. Lo stop, proclamato dallo Snami (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani), riguarderà l'intera giornata, con la garanzia dei soli servizi di emergenza e urgenza. Il giorno successivo, 6 novembre, toccherà invece ai farmacisti delle strutture private convenzionate, circa 60mila tra dipendenti e collaboratori aderenti a Federfarma. L'astensione durerà 24 ore e interesserà oltre 18mila farmacie distribuite sul territorio nazionale. Anche in questo caso saranno assicurati solo i servizi minimi indispensabili.
Le motivazioni della protesta
I medici di famiglia protestano contro l'introduzione del cosiddetto “ruolo unico", riforma che (secondo lo SNAMI) minaccia la medicina territoriale e l'autonomia professionale, trasformando i camici bianchi in semplici funzionari amministrativi. L'obiettivo dello sciopero è difendere la libertà di cura e la qualità del rapporto diretto con i pazienti. Per i farmacisti, invece, la ragione principale è il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto nell'agosto 2024. Dopo mesi di trattative ferme i sindacati chiedono aumenti salariali adeguati all'inflazione e un riconoscimento del ruolo sempre più centrale che i farmacisti ricoprono nella prevenzione e nell’assistenza quotidiana.
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I servizi garantiti
Durante le due giornate di mobilitazione saranno comunque garantiti i servizi essenziali, ma il rischio di disagi per i cittadini resta alto. Le organizzazioni sindacali auspicano una riapertura immediata dei tavoli di confronto con il Ministero della Salute e con Federfarma, affinché si arrivi a soluzioni concrete e durature.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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