QBO Index: cosa ci può dire questo indice sulla tendenza meteo in Italia?

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Analizziamo in dettaglio l'indice QBO, la Quasi-Biennal Oscillation, per capire quali indicazioni può darci per i prossimi mesi sull'Italia.

Analizziamo in dettaglio l'indice QBO, la Quasi-Biennal Oscillation, per capire quali indicazioni può darci per i prossimi mesi sull'Italia. Fonte: cpc.ncep.noaa.gov

QBO Index: cosa ci può dire questo indice sulla tendenza meteo in Italia? – 16 dicembre 2015 – Come sapete, le previsioni meteorologiche, proprio in quanto tali, sono afflitte da una piccola dose di incertezza che diviene man mano più ampia più ci si spinge avanti nel tempo. Ugualmente, i meteorologi sono in grado di poter stilare una tendenza a lungo termine per quanto riguarda l'andamento di una stagione, una previsione generale che viene effettuata affidandosi a particolari strumenti, ovvero determinati indici sviluppati ad hoc per permettere di gettare uno sguardo oltre il breve termine. Ne esisto diversi, e ognuno di loro va a parametrizzare una differente variabile: c'è l'attività solare, l'ENSO, la MJO, il monsone Indiano, l'ITCZ, la SST, l'AMO per esempio, ma anche la QBO, la Quasi-Biennal Oscillation. Andiamo quest'oggi ad analizzare proprio quest'ultima, per cercare di capire in cosa consiste e quali indicazioni può darci per i prossimi mesi.


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La QBO, acronimo appunto di Quasi-Biennal Oscillation, è la sigla con cui vengono indicate le variazioni del vento zonale, che è il flusso proveniente da Ovest e diretto verso Est, che si manifesta ogni 28-29 mesi nella stratosfera equatoriale: ogni due anni, infatti, sopra la verticale dell’equatore si registrano in stratosfera improvvise inversioni nella direzione del vento che da zonale (da Ovest verso Est) si dispone invece in modo antizonale (ovvero da Est verso Ovest). Uno degli effetti di questo cambio nella direzione del flusso, e forse quello più importante, consiste nel rimescolamento dello strato di Ozono mentre a livello troposferico, ovvero la parte dell'atmosfera in cui viviamo, ne risentono sia i monsoni che anche la circolazione stratosferica invernale nell'emisfero Nord. Solitamente la fase negativa della QBO, quella in cui i venti sono Orientali, ovvero spirano da Est, è sempre più intensa rispetto a quella positiva, in cui invece i venti sono diretti da Ovest.

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La QBO è messa anche in relazione con l'attività solare, la quale influenza soprattutto la temperatura superficiale del mare ma anche la distribuzione nuvolosa sul nostro Pianeta: nei casi in cui la QBO è negativa e siamo in presenza anche di un minimo solare, il Vortice Polare è più debole e maggiori sono le possibilità di discese di aria fredda alle medie latitudini, mentre con una QBO positiva ed un massimo solare, il Vortice Polare è più compatto e maggiore è la possibilità che alle nostre latitudini si instauri un anticiclone. Stando alle ultime rilevazioni, il valore della QBO aggiornato a novembre, risulta positivo (12.79), coerentemente con il vasto anticiclone che sta determinando inusuali condizioni climatiche sull'Italia e non solo. Ovviamente non basta solamente questo indice per poter disegnare un tendenza: è necessario infatti considerare tutti gli altri indici di pari importanza e incrociare i dati risultanti per poter disegnare uno scenario al più possibile affidabile.

a cura di Martina Rampoldi

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