Alzheimer, mangiare questo alimento almeno una volta alla settimana riduce il rischio del 47%

Ecco l'alimento chiave per tenere lontano il morbo di Alzheimer e perché mangiarlo anche una volta a settimana può risultare fondamentale

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Un alimento comune può ridurre il rischio di Alzheimer del 47% se consumato regolarmente almeno una volta a settimana: ecco qual è e perché

Il morbo di Alzheimer è una delle patologie neurodegenerative più temute, in quanto agisce lentamente e in modo subdolo compromettendo memoria, autonomia e qualità della vita. Essa colpisce milioni di persone nel mondo e, ancora oggi, non esiste una cura definitiva. Proprio per questo la prevenzione riveste un ruolo fondamentale. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha acceso i riflettori sull'alimentazione e sui cibi che possono aiutare a tenere lontana questa malattia. Tra queste emerge il consumo regolare di un alimento molto comune che, se mangiato almeno una volta a settimana, può ridurre fino al 47% il rischio di Alzheimer. Ecco cos'è emerso da uno studio riportato sul Journal of Nutrition.

I test

Secondo uno studio condotto dalla Rush University di Chicago (USA), l'alimento in questione possiede nutrienti essenziali per la salute del cervello e per il mantenimento delle funzioni cognitive nel tempo. I ricercatori hanno osservato che anche un consumo non elevato, persino pari ad almeno una porzione al mese, è associato a un rischio significativamente più basso di sviluppare l'Alzheimer. L'effetto protettivo sarebbe legato in particolare alla presenza di sostanze che favoriscono la comunicazione tra le cellule nervose, contrastano l'infiammazione e supportano i processi legati alla memoria.

L'alimento “anti Alzheimer"

L'alimento in questione è l'uovo, in particolare il suo tuorlo. Lo studio ha seguito per circa sette anni oltre mille anziani inizialmente privi di sintomi di demenza. Chi consumava almeno un uovo alla settimana mostrava un rischio di Alzheimer inferiore del 47% rispetto a chi ne mangiava meno di uno al mese. Le analisi post-mortem hanno inoltre evidenziato una minor presenza di placche beta-amiloidi e grovigli neurofibrillari nel cervello dei partecipanti che includevano regolarmente le uova nella dieta. Gran parte del beneficio è attribuito alla colina, un nutriente abbondante nel tuorlo, fondamentale per la produzione di acetilcolina, il neurotrasmettitore chiave per memoria e apprendimento, insieme agli acidi grassi omega-3.


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Cause e prevenzione dell’Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è il risultato di una combinazione di fattori: genetici, ambientali e legati allo stile di vita. L'accumulo di placche beta-amiloidi, l'infiammazione cronica e il declino delle connessioni neuronali sono tra i principali meccanismi coinvolti. Anche se non è possibile eliminare del tutto il rischio, numerosi studi indicano che una dieta equilibrata, l'attività fisica regolare, la stimolazione mentale e il controllo di stress e patologie metaboliche possono rallentare o prevenire il declino cognitivo.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.