Alzheimer, un primo segnale si può notare quando si fa la doccia secondo un nuovo studio. Ecco di cosa si tratta

Alzheimer, un primo campanello d'allarme si può notare quando si fa la doccia, ecco quale. Lo studio

Alzheimer (foto Pixabay)
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Alzheimer, un primo campanello d'allarme si può notare quando si fa la doccia

Un segnale iniziale dell'Alzheimer potrebbe emergere mentre ci si lava sotto la doccia, rappresentando un indizio che può far sorgere sospetti sulla condizione. Nelle fasi precoci, i sintomi di questa malattia e delle altre forme di demenza possono essere irriconoscibili nell'immediato, manifestandosi come superficiali dimenticanze, difficoltà nel concentrarsi e confusione mentale, che vengono confuse frequentemente con segnali di altre problematiche, quali fatica e stress, oppure trascurati, anche se si ha la sensazione che qualcosa non vada. Tuttavia, un primo indice di allerta, come affermato dal dottor Davangere Devanand, professore di psichiatria e neurologia presso la Columbia University di New York, potrebbe contribuire a una diagnosi precoce dell'Alzheimer, aiutando a prevedere il deterioramento cognitivo con la stessa precisione degli esami diagnostici, inclusi analisi del sangue, del liquido cerebrospinale e risonanza magnetica del cervello. E' quanto riportato da fanpage.it.

Il segnale premonitore

Questo segnale di allerta potrebbe non rimanere invisibile durante la doccia e, più in generale, durante le normali pratiche di igiene personale, quando ci si trova difficoltà a riconoscere l'aroma del sapone. L'esperto afferma che si può sentire l'odore, ma per identificarlo è necessaria la memoria e altre funzioni cerebrali che sono interessate nelle fasi iniziali dell'Alzheimer. Il dottore continua dicendo che per questo motivo, quando soggetti affetti da questa malattia effettuano un test di riconoscimento degli odori, solitamente ottengono risultati scarsi. Tuttavia, questo problema si osserva anche in chi presenta un leggero deterioramento delle funzioni cognitive, una condizione che può eventualmente evolvere verso l'Alzheimer. L'odore del sapone, dunque, non è l'unico per il quale si potrebbero avere difficoltà a riconoscerlo, ma la regolarità nell'uso del sapone lo rende un semplice indicatore dei cambiamenti nella capacità di riconoscere gli odori, rappresentando il primo campanello d'allarme di un potenziale declino cognitivo. Lo psichiatra e neurologo Devanand aggiunge che pertanto, un test olfattivo semplice potrebbe rivelarsi utile per prevedere il decadimento cognitivo. In uno studio recente, ha esaminato come la difficoltà a identificare gli odori, insieme a un test cognitivo elementare, possa fornire un metodo promettente per individuare le persone a rischio. Tra gli odori valutati, figurano, oltre al sapone, sei aromi legati al cibo e cinque non alimentari.

Gli odori a cui prestare attenzione

Gli odori esaminati dall'esperto, tra cui quelli che potrebbero aiutare a riconoscere il pericolo di Alzheimer e altre forme di demenza, comprendono sapone, gas, rosa, fumo, lillà, cuoio e sei odori alimentari come ciliegia, mentolo, chiodi di garofano, limone, ananas e fragola. Questi odori sono stati presentati a 647 persone all'interno di uno studio a lungo termine, il Mayo Clinic Study of Aging, che ha visto coinvolti 1.000 partecipanti senza diagnosi di demenza, seguendoli per una durata media di 8 anni. L'analisi olfattiva condotta dal dottore Devanand, chiamata Brief Smell Identification Test (BSIT), è composta da 12 quesiti a scelta multipla riguardanti il riconoscimento dei 12 odori valutati e viene eseguita all'inizio dello studio. Il professore ha spiegato che i partecipanti dovevano grattare, odorare e scegliere una delle quattro risposte possibili per ogni fragranza. Ha poi aggiunto che il punteggio BSIT è calcolato sommando le risposte corrette (da 0 a 12) per coloro che hanno fatto al massimo due errori. Ogni risposta mancante viene valutata come 0,25. Un risultato complessivo pari o inferiore a 3 è stato interpretato come anosmia (l'incapacità di percepire gli odori), mentre i punteggi di 8 o inferiori e quelli di 9 o superiori sono stati considerati rispettivamente come olfatto ridotto e olfatto normale. In aggiunta al test olfattivo, i partecipanti hanno svolto anche un test cognitivo, una versione adattata del Blessed Information Memory Concentration Test (BIMCT) che comprendeva 16 elementi concernenti orientamento, ragionamento astratto, giudizio, sottrazioni seriali e il richiamo a breve termone di una frase. Inoltre, sono stati sottoposti a valutazioni cliniche, compresa la RM cerebrale e l'imaging a contrasto (PET) per l'amiloide.


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I risultati dello studio sul riconoscimento degli odori

I risultati della ricerca, pubblicati in un articolo sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, hanno dimostrato che l'uso combinato di test olfattivi e test cognitivi può offrire una valutazione precisa del rischio di deterioramento, Alzheimer o altre forme di demenza. Il dottor Devanand ha dichiarato che nel corso del periodo di monitoraggio, 102 individui hanno manifestato un deterioramento cognitivo e 34 hanno sviluppato demenza. Inoltre, ha aggiunto che l'analisi ha rivelato che l’associazione di un breve test dell’olfatto con un semplice test di memoria risulta efficace nel prevedere il deterioramento cognitivo e la demenza, allo stesso modo dell’imaging dell’amiloide, che, a differenza dei primi due metodi, è molto più costoso e ampiamente utilizzato. Il dottor Jeffrey Motter, professore associato di psicologia clinica alla Columbia University e coautore dello studio ha continuato spiegando che consiste in un metodo che si basa su due brevi esami non invasivi, i quali potrebbero migliorare in modo significativo la possibilità di una diagnosi precoce. La loro introduzione nella medicina di base potrebbe facilitare l'accesso a interventi anticipati e promuovere una partecipazione più ampia nella ricerca dedicata alla prevenzione dell'Alzheimer.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.