Carenza di vitamina D, quali sono i sintomi, i fattori di rischio e i rimedi
di Marco Reda
Vitamina D, tutto ciò che c'è da sapere per riconoscere la carenza e intervenire correttamente
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Ecco come rimediare alla carenza di vitamina D e quali sono i sintomi tipici di questo problema
La vitamina D è fondamentale per numerosi processi dell'organismo: essa contribuisce alla salute delle ossa, sostiene il corretto funzionamento del cuore, della tiroide e del sistema immunitario e partecipa alla regolazione delle infiammazioni. Nonostante il suo ruolo centrale, molte persone scoprono tardi di avere un deficit perché nella maggior parte dei casi la carenza non si manifesta con segnali immediatamente riconoscibili. È possibile accorgersi di un'eventuale insufficienza solo prestando attenzione ad alcuni campanelli d'allarme che emergono con il passare del tempo. Ecco i sintomi tipici di carenza di vitamina D, come riportato da Auxologico.it.
I sintomi principali
La carenza di vitamina D tende a rimanere silente fino a quando il deficit non raggiunge livelli considerevoli. Quando le riserve diventano troppo basse, infatti, possono comparire disturbi come dolori diffusi alle ossa, fastidi articolari e dolori muscolari, spesso accompagnati da una debolezza evidente. In alcuni casi le ossa possono diventare più fragili, predisponendo a fratture o microtraumi.
Sintomi neurologici e conseguenze
Una carenza significativa può infatti dare origine a disturbi di natura neurologica: contrazioni muscolari involontarie, difficoltà di concentrazione, stati confusionali, ansia, sonno irregolare e sensazione persistente di stanchezza. Se non trattata, l'ipovitaminosi D può favorire patologie del metabolismo osseo come rachitismo, osteomalacia e osteoporosi, oltre a contribuire allo sviluppo di parodontite. Alcune ricerche hanno poi evidenziato un'associazione con malattie quali diabete, ipertensione, patologie oncologiche, sclerosi multipla e persino disturbi reumatici come la fibromialgia. Anche la salute della pelle può risentire della carenza, con la comparsa di prurito, orticaria e possibili allergie alimentari.
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Cause della carenza e rimedi
Le origini dell'ipovitaminosi D possono essere molteplici: scarsa esposizione alla luce solare, uso frequente di creme protettive, ridotta attività all'aperto, pelle scura, alimentazione povera di alimenti contenenti vitamina D, assorbimento intestinale compromesso o malattie che ostacolano la trasformazione della vitamina nella sua forma attiva, come patologie renali ed epatiche. Anche alcuni farmaci, tra cui antiepilettici, statine, glucocorticoidi, antimicotici e terapie per l'HIV, possono contribuire al deficit. I rimedi dipendono dalla gravità: una dieta mirata con alimenti ricchi di vitamina D (come pesci grassi, tuorlo d’uovo, funghi e prodotti fortificati), un'esposizione solare regolare e controllata e, se necessario, integratori prescritti dal medico rappresentano le strategie più efficaci. È importante, infine, non assumere supplementi senza controllo specialistico: le conseguenze possono essere sintomi come vomito, diarrea, confusione e problemi renali o cardiaci.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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