Cotechino e zampone, qual è la differenza e come cucinarli al meglio

Cotechino e zampone a Capodanno: differenze, ingredienti e consigli pratici per portarli in tavola al meglio

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Dopo Natale cresce l'attesa per il Capodanno e i grandi piatti simbolo della tradizione gastronomica italiana: ecco come si preparano cotechino e zampone

Archiviato il Natale, l'attenzione di molte famiglie si concentra sul cenone di Capodanno, momento conviviale carico di significato e tradizione. In questo contesto cotechino e zampone occupano un posto d'onore sulle tavole italiane, grazie al loro valore simbolico legato ad abbondanza e prosperità. Si tratta di piatti sostanziosi, nati dalla cultura contadina e diventati nel tempo veri rituali gastronomici. Il dubbio su quale dei due scegliere accompagna spesso la spesa di fine anno. Conoscere origini e caratteristiche aiuta non solo a decidere ma anche a valorizzarli al meglio. Entrambi affondano le radici in Emilia-Romagna e raccontano una storia fatta di ingegno, necessità e tradizione. Ecco in cosa differiscono e come si preparano, come riportato da Fattoincasadabenedetta.it.

Le differenze tra cotechino e zampone

Cotechino e zampone condividono lo stesso ripieno, composto da carni suine magre macinate, provenienti da parti come spalla, guanciale, gamba e collo, a cui si aggiungono lardo e cotenna. Le spezie giocano un ruolo fondamentale nel profilo aromatico e includono solitamente pepe, noce moscata, chiodi di garofano e cannella, con l'eventuale aggiunta di vino. La vera differenza risiede nell'involucro: il cotechino è insaccato nel budello mentre lo zampone utilizza la zampa anteriore del maiale. Questa caratteristica rende lo zampone più ricco di grasso e gelatina, con un gusto più intenso. Anche la consistenza cambia: il cotechino ha una grana più fine e uniforme, lo zampone risulta invece più rustico e corposo.

La cottura ideale

Per ottenere un risultato ottimale cotechino e zampone richiedono una cottura lenta e delicata. Entrambi vanno messi in acqua fredda, avendo cura di non forare l'involucro, così da preservare il ripieno. L'acqua deve raggiungere il bollore gradualmente e poi mantenersi a un leggero sobbollire per tutta la durata della cottura. Questo metodo permette alle carni di restare morbide e succose. Il cotechino fresco cuoce mediamente in circa due ore mentre lo zampone necessita di tempi più lunghi, intorno alle tre ore, a causa della presenza della cotenna. Le versioni precotte riducono sensibilmente i tempi, richiedendo in genere dai 30 ai 40 minuti.


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Riposo e servizio

Una volta terminata la cottura è consigliabile lasciare riposare cotechino e zampone per alcuni minuti nel loro liquido. Questo passaggio consente alle carni di assestarsi e facilita il taglio, rendendo le fette più compatte e succulente. Il servizio può essere semplice o più curato ma è importante rispettare la consistenza del prodotto. Cotechino e zampone danno il meglio di sé se affettati con attenzione e portati in tavola ben caldi. Il riposo finale completa la preparazione e valorizza un piatto che, a Capodanno, non è solo cibo, ma anche tradizione e buon auspicio per l'anno nuovo!

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.