Dieta materna in gravidanza, troppi grassi e zuccheri aumentano il rischio di disturbi neuroevolutivi nei bambini
I bambini sono stati valutati clinicamente per disturbi dello sviluppo neurologico all'età di 10 anni: i risultati preoccupanti che sono venuti fuori
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Pur non avendo dimostrato una connessione diretta, lo studio pubblicato su Nature Metabolism potrebbe aiutare a riformare le linee guida
Una equipe di scienziati dell'Università di Copenaghen in Danimarca ha scoperto l'esistenza di una connessione tra diete di tipo occidentale e condizioni neuroevolutive dei nascituri, tra cui il disturbo dello spettro autistico (ASD) e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La ricerca pubblicata su Nature Metabolism, non ha evidenziato una causa diretta tra la dieta e le conseguenze per i nascituri, aggiungendo nuovi elementi alle consapevolezze già acquisite sulla correlazione tra diete delle donne incinte e sviluppo dei figli.
Cosa si è scoperto
Lo studio è stato condotto passando al setaccio i dati di 61.237 madri e dei loro figli, confrontando le abitudini alimentari delle mamme durante la gravidanza con lo sviluppo neurologico dei loro figli. Recenti studi avevano già dimostrato una connessione tra le diete di “stampo” occidentale durante la gravidanza e la probabilità che un bambino sviluppi l'autismo. Si è scoperto che una dieta che abbonda eccessivamente di zuccheri, grassi e farine raffinate e che risulta povera di pesce, frutta e verdura accresce notevolmente il rischio che il suo bambino sviluppi ADHD o autismo.
Come è stato condotto lo studio
I risultati di questi studi non sono del tutto negativi. E' stato dimostrato dagli scienziati dell'Università danese che anche un modesto cambiamento della dieta orientato verso cibi più sani può produrre effetti positivi sulla salute del cervello del bambino. Sono state complessivamente quattro le coorti che hanno preso parte allo studio. Complessivamente sono state 508 le madri e i bambini che hanno preso parte allo screening. I bambini sono stati valutati clinicamente per disturbi dello sviluppo neurologico all'età di 10 anni. Nelle altre coorti, i dati sulla diagnosi sono stati raccolti tramite auto-segnalazione e registri nazionali, sebbene tutte le coorti abbiano mostrato le stesse associazioni.
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Conclusioni
Come hanno spiegato gli stessi scienziati le associazioni più forti tra dieta e sviluppo neurologico dei bambini sono state evidenziate soprattutto nel primo e nel secondo trimestre, il che suggerisce che lo sviluppo del cervello durante questo periodo è particolarmente sensibile alle influenze nutrizionali materne. Sono stati identificati dagli scienziati numerosi metaboliti del sangue (o indicatori chimici) collegati alle diete delle madri. Le conclusioni di questo studio potranno risultare molto utili per promuovere diete equilibrate nelle donne incinte, migliorando le linee guida esistenti.
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