Edema polmonare, ecco quali sono i sintomi per riconoscerlo e le cause

Edema polmonare: quali sono i sintomi, le cause e le cure da conoscere per intervenire subito

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Una condizione grave che può mettere a rischio la vita se non trattata in tempo: ecco come si riconosce un edema polmonare

L’edema polmonare è una condizione potenzialmente letale, causata da un accumulo anomalo di liquidi negli alveoli dei polmoni. Questo liquido ostacola lo scambio gassoso tra aria e sangue, rendendo difficile l’ossigenazione dell’organismo. In situazioni acute può insorgere rapidamente e richiede un trattamento immediato per evitare complicazioni cardiache e respiratorie. Se non si interviene, la pressione nei vasi polmonari può aumentare a livelli critici, coinvolgendo il cuore e altri organi. Le forme croniche, invece, si sviluppano gradualmente ma non sono meno pericolose. Ecco i sintomi che aiutano a riconoscere un edema polmonare, riportati da Humanitas.it.

I sintomi da riconoscere

Un edema polmonare acuto si manifesta con fiato corto improvviso, difficoltà respiratoria che peggiora quando ci si sdraia, e un forte senso di soffocamento. Possono comparire anche tosse persistente (a volte con tracce di sangue), sudorazione eccessiva, pallore, palpitazioni e ansia. Alcuni pazienti percepiscono rantoli o sibili durante la respirazione e, in certi casi, dolore al petto. Nelle forme croniche i sintomi sono più subdoli: respiro corto durante gli sforzi, risvegli notturni per mancanza d’aria, perdita di appetito, gonfiore a gambe e caviglie, stanchezza persistente e, se presente insufficienza cardiaca, rapido aumento di peso. In alta quota, si possono aggiungere mal di testa, insonnia e tosse secca.

Le cause più frequenti

La maggior parte degli edemi polmonari è di origine cardiaca: scompenso del cuore sinistro, ipertensione, valvulopatie o ischemie possono esserne responsabili. Tuttavia, ci sono anche cause non cardiogene. Tra queste, infezioni polmonari gravi, insufficienza renale, inalazione di sostanze tossiche, alcuni farmaci, eventi traumatici come un annegamento e la sindrome da distress respiratorio acuto. Esiste anche una forma legata all’altitudine: l’edema polmonare da alta quota, che si presenta oltre i 2.400 metri, spesso per una scorretta acclimatazione, è attribuito alla vasocostrizione dei capillari polmonari e al conseguente aumento di pressione.


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Trattamento e cure disponibili

Il trattamento dell’edema polmonare dipende dalla causa e dalla gravità della condizione, ma l’obiettivo iniziale è sempre stabilizzare il paziente e migliorare l’ossigenazione. Si somministra ossigeno e, nei casi gravi, si ricorre alla ventilazione assistita. Vengono poi utilizzati farmaci specifici: diuretici per ridurre il precarico, morfina per alleviare ansia e affanno, vasodilatatori per diminuire il postcarico e antipertensivi se la pressione è elevata. È essenziale anche trattare la causa scatenante, ad esempio controllando una patologia cardiaca o interrompendo l’esposizione a sostanze tossiche. Solo con una diagnosi accurata e un intervento tempestivo si possono evitare conseguenze gravi o fatali.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.