Infarto, la dott.ssa Valentina Mantovani spiega quali sono i sintomi da non sottovalutare e come riconoscerli in tempo
di Marco Reda
Ecco come riconoscere in tempo un infarto, i sintomi illustrati dalla Dottoressa Valentina Mantovani
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La Dottoressa Valentina Mantovani illustra i sintomi di infarto e come salvarsi la vita (o salvarla a qualcuno)
L'infarto rappresenta una delle emergenze mediche più pericolose e la rapidità con cui viene riconosciuto può determinare l'esito per il paziente. Per questo motivo la Dottoressa Valentina Mantovani, cardiologa dell'Unità di Cardiologia Clinica e UTIC del Policlinico San Donato di Milano, ha illustrato i segnali fondamentali da intercettare per intervenire senza ritardi. Ecco quali sono, come svelato dall'esperta a GruppoSanDonato.it.
Sintomi da non ignorare
Secondo la Dott.ssa Mantovani l'infarto può manifestarsi con una serie di segnali tipici che non dovrebbero mai essere sottovalutati. Il più frequente è un dolore o una pressione intensa al centro del torace, percepita come peso, oppressione o stretto morso che dura diversi minuti o si ripresenta a ondate. A questo si possono aggiungere dolori irradiati al braccio sinistro, alla mandibola, al collo, alla schiena o persino allo stomaco. Molti pazienti avvertono fiato corto, anche in assenza di sforzo, accompagnato da sudorazione fredda, nausea o un senso di svenimento imminente. In alcuni casi emerge anche una forte ansia improvvisa o la sensazione di “catastrofe imminente", che può essere uno dei campanelli d’allarme più sottovalutati. La Dottoressa Mantovani poi fa presente che non tutti sperimentano lo stesso livello di dolore: talvolta il fastidio è lieve ma persistente, motivo per cui è fondamentale non aspettare che passi da solo.
Come riconoscere in tempo l'infarto
Riconoscere un infarto con tempestività significa saper distinguere i segnali cardiaci da disturbi meno pericolosi, come reflusso o ansia. La scienziata sottolinea che il dolore cardiaco tende a essere profondo, costrittivo e può muoversi verso altre aree del corpo, al contrario di quello da reflusso che è bruciante e peggiora dopo i pasti. Anche l'attacco di panico, spesso confuso con l’infarto, tende a non provocare dolore irradiato e migliora con tecniche di respirazione o con il rilassamento. Un'altra fase critica è il cosiddetto “principio di infarto", ovvero l’angina pectoris: un dolore al petto che compare sotto sforzo e si attenua a riposo, segnale che il cuore riceve meno ossigeno del necessario. Anche se i sintomi si affievoliscono, non bisogna ignorarli: rappresentano un preavviso importante e vanno valutati con urgenza.
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Cause principali e rimedi essenziali
L'infarto è quasi sempre provocato dalla rottura di una placca aterosclerotica, cioè un accumulo di grassi e colesterolo nelle arterie coronarie che può generare un trombo e bloccare il flusso di sangue al cuore. Tra i principali fattori di rischio figurano ipertensione, fumo, diabete, sedentarietà, colesterolo alto e stress prolungato. I rimedi, oltre al trattamento immediato in ospedale con ECG, esami del sangue e coronarografia, riguardano soprattutto la prevenzione quotidiana: controllare regolarmente i parametri cardiovascolari, smettere di fumare, seguire un'alimentazione equilibrata, fare attività fisica costante e ridurre al minimo l'assunzione di alcol.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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