Influenza e variante K, aumentano i casi di polmoniti: il prof. Matteo Bassetti spiega quali sono i due sintomi per riconoscerla

Influenza stagionale e variante K: perché aumentano i casi gravi, le polmoniti e l’allerta del Professor Matteo Bassetti sui sintomi

L'infettivologo Matteo Bassetti durante il suo intervento al Forum Ambrosetti dedicato alla Liguria . Genova, 14 Luglio 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
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Influenza e variante K in rapida diffusione: cresce l’allarme per l’aumento dei casi gravi e delle polmoniti

L'influenza stagionale, insieme alla cosiddetta variante K del virus influenzale H3N2, sta mostrando una diffusione particolarmente intensa rispetto agli anni precedenti. I contagi stanno crescendo non solo in Europa, ma anche in Nord e Sud America con un impatto rilevante sui sistemi sanitari. A preoccupare maggiormente è l'aumento delle forme severe, che richiedono il ricovero ospedaliero e che spesso evolvono in polmonite. Il polmone, infatti, è uno dei principali bersagli del virus influenzale, soprattutto nei soggetti fragili. Il Professor Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale Policlinico “San Martino" di Genova, ha spiegato a IlMessaggero.it quali sono i due sintomi principali da osservare per riconoscere le forme più impegnative della malattia.

L'ondata influenzale

Secondo Bassetti, la situazione attuale è del tutto fuori dall'ordinario: “Siamo di fronte veramente a un'ondata anomala di questo H3N2 che non si era mai vista prima – ha spiegato lo scienziato, sottolineando come la diffusione sia contemporanea in molti Paesi. Il virologo parla di numeri elevati e di una maggiore aggressività del virus: “Non sono soltanto di più i casi, ma sono anche più aggressivi". Nel Regno Unito l’ondata è stata ribattezzata “flunami", uno tsunami influenzale che sta mettendo sotto pressione ospedali e pronto soccorso. Anche in Italia, aggiunge l’esperto, “c'è un aumento dei casi gravi", con un incremento improvviso dei ricoveri rispetto alle settimane precedenti.

I due sintomi

Tra gli elementi che aiutano a distinguere l'influenza più seria dalle forme lievi, Bassetti richiama l'attenzione su due segnali precisi. “I sintomi, purtroppo, quest'anno durano un po' più a lungo del solito arrivando anche a 7, 8 o 9 giorni. A questo si associa un andamento particolare della febbre: “C’è un doppio picco. Uno iniziale di febbre, che arriva molto alto, poi va un po’ meglio. Successivamente c’è un momento in cui si ritorna ad avere la febbre molto alta“. Durata prolungata e ritorno della febbre elevata sono quindi campanelli d’allarme da non sottovalutare, soprattutto perché possono indicare un coinvolgimento polmonare.


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Prevenzione e attenzione

Bassetti invita a prepararsi a un ulteriore aumento dei casi, con un picco atteso tra la prima e la seconda settimana di gennaio. Le festività natalizie, con scuole chiuse e incontri familiari, rappresentano un fattore decisivo nella diffusione del virus. Per ridurre i rischi Bassetti ribadisce l’importanza della vaccinazione antinfluenzale: anche se non evita sempre l'infezione, ha come scopo soprattutto quello di evitare di avere una forma grave. Sul fronte delle cure, il consiglio è di non abusare di farmaci: il paracetamolo va usato solo quando la febbre supera i 38–38,5 gradi, evitando assunzioni automatiche. Alimentazione leggera, riposo e attenzione ai sintomi restano le prime armi per affrontare un'influenza che quest' anno si mostra più lunga e insidiosa del solito.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.