Influenza, si fa largo la variante K, il prof. Fabrizio Pregliasco spiega: "La caratteristica che la contraddistingue è..."
di Marco Reda
Ecco cos'ha svelato il virologo Fabrizio Pregliasco sulla variante K dell'influenza: sintomi e la caratteristica tipica di questo virus
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Influenza verso il picco dei contagi invernali con la variante K protagonista: ecco gli avvertimenti del virologo Fabrizio Pregliasco
L'influenza stagionale si avvicina al suo picco e i numeri confermano una circolazione sempre più sostenuta del virus, destinata a intensificarsi nel cuore dell'inverno. A destare maggiore attenzione è la cosiddetta variante K, un sottotipo dell’influenza A(H3N2) la quale, secondo gli esperti, sarà dominante tra dicembre 2025 e febbraio 2026 (forse anche oltre). Non si tratta di un virus completamente nuovo, bensì di una variante che ha dimostrato una capacità di diffusione superiore rispetto ad altre.A fare chiarezza su sintomi e peculiarità della variante è stato il Professor Fabrizio Pregliasco, virologo, Direttore Sanitario dell'IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio di Milano e docente universitario: ecco cos' ha spiegato.
I sintomi
Secondo Pregliasco, “la variante K provoca una sintomatologia del tutto sovrapponibile a quella dell’influenza stagionale classica“. Il virologo sottolinea a IlMessaggero.it che febbre elevata, brividi, forte senso di spossatezza, dolori muscolari e articolari restano i segnali più frequenti. “Non mancano mal di testa, tosse secca, mal di gola e, in alcuni casi, raffreddore persistente“, precisa l'esperto. Nei bambini, aggiunge, “possono comparire anche disturbi gastrointestinali come nausea o diarrea". Nel complesso si tratta di un quadro clinico noto ai medici, che non indica una maggiore aggressività del virus ma richiede comunque attenzione soprattutto nei soggetti fragili e negli anziani.
La caratteristica chiave
La vera peculiarità della variante K, spiega Pregliasco invece a Repubblica.it, non è legata a una maggiore gravità dei sintomi. “la caratteristica che la contraddistingue è la sua elevata capacità di diffusione e la tendenza a prolungare la stagione influenzale“, afferma il virologo. Questo significa che l'influenza potrebbe circolare più a lungo del previsto, con una coda di contagi che si estende oltre i mesi invernali classici. “Quando si parla di un’influenza percepita come più pesante, spesso ci si riferisce all’impatto numerico sui contagi e non a un aumento della pericolosità del virus“, chiarisce Pregliasco ricordando che fattori come l'immunità pregressa e la pressione sugli ospedali incidono molto sulla percezione generale.
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Rimedi e cure per la variante K
Per guarire dall'influenza causata dalla variante K valgono le stesse regole della forma stagionale tradizionale. Riposo, idratazione abbondante e farmaci antipiretici per controllare febbre e dolori sono le principali strategie. Gli antivirali possono essere valutati dal medico nei casi più a rischio o se la diagnosi è precoce. È fondamentale evitare l'autoprescrizione di antibiotici, inutili contro i virus. Nei soggetti fragili, come anziani o immunodepressi, è importante monitorare l'evoluzione dei sintomi e intervenire tempestivamente in caso di peggioramento. La vaccinazione antinfluenzale, pur potendo offrire una protezione ridotta contro l'infezione sintomatica, resta uno strumento essenziale per prevenire le forme più gravi e le complicanze.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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