Ipertensione, le nuove linee guida hanno abbassato i valori: ecco quando la pressione va considerata "alta"
Nelle nuove linee guida la categoria di ipertensione è stata messa al bando; ecco quali sono le novità
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Se prima i criteri erano meno rigorosi con valori tollerati molto più alti, adesso i target sono decisamente più bassi: ecco i valori da monitorare
Le nuove linee guida pubblicate dall'American Heart Association e dall'America College of Cardiology sull'ipertensione hanno fatto tesoro di tutte quelle esperienze e di quella massa di nuove informazioni che sono state acquisite nel corso degli anni, dal 2017 ad oggi. Le nuove linee guida si basano sull'analisi completa della letteratura pubblicata negli ultimi dieci anni dalla quale sono emerse nuove convinzioni e nuove soluzioni per gestire l'ipertensione e tenerla sotto controllo.
Il parere degli esperti
In un'intervista rilasciata a The Conversation US dal cardiologo William Cornwell, sono state spiegate nel dettaglio le nuove linee guida appena pubblicate e le novità contenute in esse. Va specificato che lo stesso concetto di ipertensione nel corso degli anni è cambiato radicalmente. Se prima i criteri erano meno rigorosi con valori tollerati molto più alti, adesso i target sono decisamente più bassi. I criteri dipendono dai valori della pressione sistolica e della pressione diastolica. Entrambi i valori sono fondamentali per determinare la gravità dell'ipertensione e quindi le contromisure da adottare per controllarla.
I nuovi valori
Nelle nuove linee guida la categoria di ipertensione è stata messa al bando. Adesso la pressione è alta quando è compresa tra 120 e 129 mmHg su valori inferiori a 80 mmHg mentre il paziente viene ritenuto iperteso in stadio 1 quando i valori della pressione alta sono compresi tra 130 e 139 con pressione minima compresa tra 80 e 89 mmHg. Lo stadio 2 si ha invece quando i valori risultano pari o superiori a 140/90, mentre una vera e propria crisi ipertensiva è diagnosticata quando i valori superano i 180/120. Nelle nuove linee guida, come ha spiegato l'esperto, si menziona soprattutto l'alcol come fattore incidente sugli alti valori di pressione. Secondo un recente studio infatti la pressione sanguigna sistolica aumenterebbe di circa 1 mmHg per ogni 10 grammi di alcol consumato. Se al consumo quotidiano di alcool si aggiungono anche altri fattori come l'obesità, l'insonnia, lo stress e il fumo, il rischio di soffrire di malattie cardiache o di andare incontro a ictus e demenza si alza in modo deciso.
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I consigli su dieta ed esercizi quotidiani
Agli adulti è raccomandato di non consumare più di un cucchiaino al giorno di sale che equivale a meno di un grammo e mezzo al giorno. Le nuove linee guida inoltre incoraggiano i pazienti che soffrono di ipertensione a preferire una dieta che privilegia latticini magri, verdura, frutta, cereali integrali. Una dieta che si basa su questi alimenti può addirittura far ridurre la pressione sanguigna fino a 10 mmHg al giorno. Per quanto concerne l'attività fisica è consigliato fare almeno 30 minuti di esercizio aerobico a settimana o comunque di svolgere attività fisica e quotidianamente per vivere più a lungo e ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari o demenza.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.