L'idrocefalo normoteso è una patologia spesso confusa con l'Alzheimer, il Dottor Petrella: "Si manifesta con una triade di sintomi..."
di Marco Reda
L'idrocefalo normoteso viene spesso confuso con il morbo di Alzheimer: il Prof. Petrella spiega come si manifesta
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Il Prof. Petrella ha spiegato come si manifesta l'idrocefalo normoteso
L’Alzheimer è una malattia molto diffusa e temuta che colpisce la memoria e le capacità cognitive, soprattutto negli anziani. Tuttavia esistono patologie meno note che presentano sintomi simili e che vengono spesso confuse con l’Alzheimer o con il Parkinson. Una di queste è l’idrocefalo normoteso, una malattia neurologica sottodiagnosticata che colpisce prevalentemente chi ha più di 65 anni. Secondo recenti dati, infatti, nel 2024 in Italia potrebbero esserci fino a 611mila casi non riconosciuti. Gianpaolo Petrella, neurochirurgo e direttore scientifico dell'Associazione Neuro Vita, ha spiegato come si manifesta questa condizione a margine di una conferenza stampa alla Camera dei deputati promossa da Marina Marchetto Aliprandi (FdI), come riportato da Ansa.it.
Cos'è l'idrocefalo normoteso
L’idrocefalo normoteso è una patologia neurologica causata da un accumulo anomalo di liquido cerebrospinale nelle cavità cerebrali. Questo accumulo, che avviene senza un aumento evidente della pressione, determina un ingrossamento dei ventricoli cerebrali che finisce per comprimere le strutture del cervello. Spesso la diagnosi è errata poichè i sintomi sono molto simili a quelli di altre malattie neurodegenerative. Il Prof. Petrella ha sottolineato che il problema principale è proprio questo: “la confusione diagnostica porta alla somministrazione di farmaci inutili o dannosi“, che non migliorano la condizione del paziente e aggravano i costi per il Servizio sanitario nazionale.
I sintomi principali da riconoscere
Secondo Petrella la patologia si manifesta attraverso una “precisa triade di sintomi: difficoltà nella deambulazione (descritta come una camminata a piccoli passi con 'piedi pesanti'), incontinenza urinaria e un peggioramento cognitivo che può essere scambiato per demenza“. Proprio per questa triade l'idrocefalo normoteso viene facilmente scambiato per Alzheimer o Parkinson. Tuttavia a differenza di queste malattie, che sono degenerative, l'idrocefalo può essere curato con successo se diagnosticato tempestivamente. Il problema, però, è che soltanto il 20-25% dei casi viene identificato correttamente, il che rende fondamentale saper interpretare i sintomi ma anche formare bene i medici.
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Diagnosi precoce e trattamenti disponibili
Una diagnosi tempestiva dell’idrocefalo normoteso può essere effettuata con TAC o risonanza magnetica cerebrale, in presenza dei sintomi sopra descritti. Il trattamento più efficace è di tipo chirurgico: si inserisce un tubicino (shunt) all’interno del cranio per drenare il liquido in eccesso verso l’addome, dove viene riassorbito. Questo intervento, se ben eseguito, consente un netto miglioramento dei sintomi e un ritorno a una vita normale. Inoltre, i costi per il sistema sanitario si ridurrebbero drasticamente rispetto alla gestione dei pazienti con Alzheimer o Parkinson. Per accendere i riflettori sulla malattia, è stata anche annunciata una serata di beneficenza promossa da Flavio Insinna il 26 maggio a Roma.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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