Malattie renali, perché muoversi fa bene: ecco quali attività si possono fare tutti i giorni

L’attività fisica regolare può ridurre l’impatto delle malattie renali croniche anche nelle fasi più avanzate: ecco quali sono consigliate

Reni, Foto Pixabay.com
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Ecco le attività fisiche da preferire per preservare la salute dei reni

L'attività fisica può aiutare a prevenire o rallentare l'evoluzione delle patologie renali croniche. Negli ultimi anni, infatti, il ruolo dell'attività fisica nella gestione della salute dei reni ha guadagnato sempre più attenzione da parte del mondo scientifico. Numerose ricerche confermano che muoversi regolarmente può avere un impatto concreto nel rallentare l'evoluzione di tali malattie e, in alcuni casi, migliorarne i sintomi.  Non si tratta di “guarire con lo sport", ma di dare al corpo uno strumento concreto per affrontare meglio la malattia e migliorare la qualità della vita. Ecco quali sono le attività fisiche suggerite, come riportato da My-PersonalTrainer.it.

Le attività fisiche

Tra le azioni quotidiane che possono contribuire al benessere renale ci sono attività semplici e a basso impatto. Camminare ogni giorno, anche solo per 20-30 minuti, è uno dei modi più accessibili ed efficaci per iniziare. Si può suddividere la camminata in più momenti della giornata, adattandola al proprio ritmo e alle proprie capacità. Anche andare in bicicletta (tradizionale o da camera) rappresenta una buona opzione per chi vuole attivare la circolazione senza sovraccaricare le articolazioni. Anche faccende domestiche come lavare i pavimenti o fare giardinaggio aiutano a mantenere attivi i muscoli e la mobilità generale.

Sport dolci e attività a corpo libero

Anche chi ha una funzionalità renale compromessa può trarre beneficio da attività più mirate, ma sempre dolci e calibrate. Il nuoto e l'acquagym sono ottime scelte, specialmente per chi ha problemi articolari, in quanto consentono di allenarsi senza gravare sulla schiena e sulle ginocchia. Lo yoga e la ginnastica dolce, invece, aiutano a migliorare l'equilibrio, la respirazione e la connessione mente-corpo con ricadute positive anche sull'umore. Non bisogna pensare a prestazioni atletiche ma a piccoli gesti ripetuti con costanza. La gradualità è essenziale: ogni attività deve essere adattata alle proprie condizioni fisiche e aumentata solo se ben tollerata. Anche coinvolgere amici o familiari può essere utile per rafforzare la motivazione e rendere l’esercizio un momento di socialità.


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Perché il movimento fa bene ai reni

Muoversi ogni giorno può aiutare a contrastare la perdita di massa muscolare, migliorare la circolazione e modulare processi infiammatori spesso attivi nei pazienti nefropatici. Studi recenti hanno anche collegato l'attività fisica ad una maggior produzione della proteina Klotho, che svolge un ruolo importante nella longevità e nella salute vascolare. Non esiste un programma valido per tutti: ogni persona deve seguire un piano personalizzato, definito con il proprio medico o fisioterapista, in base allo stadio della malattia, all'età e alle altre condizioni cliniche. Ma una cosa è certa: l'inattività cronica è un rischio che si può e si deve evitare.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.