Osteoporosi: la malattia silenziosa che ti ruba le ossa: come prevenire la perdita ossea

Ecco perchè viene definita la patologia silenziosa che colpisce determinate categorie persone già dopo i 40 anni

Osteoporosi
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Si tratta di una patologia che con gli anni può diventare davvero invalidante se non trattata adeguatamente

Una persona su cinque è destinata nella propria vita a soffrire di osteoporosi. Si tratta di una patologia “silenziosa” di cui ci si accorge solo quando si verifica un serio problema a livello osseo, come ad esempio una frattura. Si tratta di una patologia che progressivamente indebolisce le ossa, spesso senza alcun segno premonitore. Una condizione che rende le ossa così fragili da essere facilmente esposte a dolorose fratture. In genere questo tipo di patologia colpisce tre aree chiave: anca, colonna vertebrale e polso. In assenza di adeguate contromisure, questa patologia ossea può creare nel tempo problemi di mobilità a lungo termine o richiedere cure prolungate.

Quando si verifica

Oltre alla lesione iniziale, l'osteoporosi complica il recupero rallentando la guarigione ossea e incidendo pesantemente sulla qualità della vita del malato. Essendo la malattia metabolica ossea più comune al mondo, l'osteoporosi colpisce circa il 20% della popolazione mondiale. Quando si altera l'equilibrio tra la degradazione del vecchio osso e la formazione di nuovo tessuto osseo, la massa dell'osso tende ad assottigliarsi sempre di più fino a diventare fragilissima.

Cosa accade dopo i 40 anni

Le nostre ossa contengono minerali essenziali che si degradano costantemente per rilasciarli nel flusso sanguigno, per poi ricostruirsi con nuovo tessuto osseo. Se la nuova massa ossea che si forma è inadeguata a coprire le perdite del vecchio osso, le ossa diventano porose, ecco perchè questa malattia viene chiamata in questo modo. In genere gli individui raggiungono il picco di massa ossea tra i 25 e i 30 anni. Dopo i 40 anni, in genere, perdiamo massa ossea più velocemente di quanto ne generiamo. Nelle donne, dopo la menopausa, questo tasso aumenta al 2-3% all'anno, per poi tornare a un livello inferiore dopo circa un decennio.


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Le due forme di osteoporosi

L'osteoporosi può presentarsi in due forme, primaria e secondaria. L'osteoporosi primaria è la forma più diffusa. Deriva dal naturale invecchiamento e dal calo dei livelli ormonali, come estrogeni e testosterone, che contribuiscono alla perdita di massa ossea. L'osteoporosi postmenopausale si verifica perchè gli estrogeni inibiscono le cellule che riassorbono l'osso e il progesterone promuove la formazione ossea, la loro carenza può portare a una perdita ossea accelerata. Questo processo di cambiamento a livello ormonale causa una diminuzione della massa ossea di circa il 30-40%.

L'osteoporosi secondaria è causata da condizioni mediche o da determinati farmaci. Coloro che soffrono di fibrosi cistica, malattie endocrine come la sindrome di Cushing, l'iperparatiroidismo e il diabete di tipo 1 o di altre patologie come celiachia, malattia infiammatoria intestinale, cirrosi epatica o depressione, possono ammalarsi più frequentemente di osteoporosi. L'uso frequente di farmaci come i corticosteroidi, gli inibitori della pompa protonica come i soppressori dell'acidità, gli inibitori dell'aromatasi utilizzati nel trattamento del cancro al seno, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina come gli antidepressivi, può esporre più frequentemente al rischio di osteoporosi secondaria. Anche le carenze di calcio, vitamina D e proteine, indeboliscono le ossa e facilitano lo sviluppo di questa malattia.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.