Parkinson, il prof. Alberto Albanese spiega quali sono i sintomi iniziali che non vanno ignorati
di Marco Reda
Morbo di Parkinson: i primi segnali della malattia che spesso vengono ignorati o sottovalutati
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Ecco i sintomi iniziali di morbo di Parkinson: i segnali illustrati dal professor Sergio Albanese
Il morbo di Parkinson è una malattia neurologica cronica e progressiva causata dalla perdita di neuroni nella sostanza nera del cervello, con conseguente riduzione della dopamina, sostanza fondamentale per il controllo dei movimenti. Essa colpisce prevalentemente le persone con più di 65 anni, ma i casi a esordio precoce stanno aumentando. Dopo l'Alzheimer, questa è la patologia neurodegenerativa più diffusa e rappresenta il disordine del movimento più comune. Tra i sintomi più noti vi è il tremore, ma non è sempre il primo segnale. Il professor Alberto Albanese, Responsabile dell’Unità di Neurologia I in Humanitas, ha evidenziato ad Humanitas.it quali sono i campanelli d'allarme iniziali che non andrebbero mai sottovalutati.
I sintomi precoci
Secondo il Professor Albanese i primi segni del Parkinson possono manifestarsi in modo sottile e spesso vengono confusi con disturbi passeggeri. Uno dei più frequenti è la riduzione dell'espressività facciale: il volto appare meno mobile, quasi “mascherato", e non rispecchia le emozioni. Un altro sintomo precoce è il cambiamento della voce, che diventa più flebile, debole e meno modulata, con difficoltà nell’articolazione delle parole. Anche la lentezza nel parlare può essere presente, così come una progressiva perdita dell’olfatto. Sul piano emotivo si può notare una maggiore apatia, oscillazioni dell'umore o stati depressivi.
Altri sintomi della patologia
La lentezza nei movimenti, o bradicinesia, è un altro sintomo cardine che rende difficoltosi i gesti quotidiani più semplici. Col tempo può emergere un’instabilità posturale, che porta a perdita di equilibrio e postura ricurva. Altri sintomi, spesso poco riconosciuti come legati al Parkinson, includono stitichezza cronica e ipotensione ortostatica, ovvero cali di pressione al passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta. Anche se il tremore a riposo è tra i segni più noti della malattia, non si presenta necessariamente nelle fasi iniziali e può comparire solo successivamente rendendo ancor più difficile una diagnosi tempestiva.
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Diagnosi e gestione della malattia
La diagnosi viene effettuata dal neurologo sulla base della storia clinica e familiare, insieme all'osservazione dei sintomi neurologici. Possono essere richiesti esami come risonanza magnetica, PET cerebrale, SPECT DATscan e test neurofisiologici. Sebbene al momento non esista una cura risolutiva, trattamenti farmacologici come la levodopa, gli agonisti dopaminergici e gli inibitori delle MAO-B possono alleviare i sintomi. Il Congresso nazionale della Società Italiana Parkinson, presieduto dal professor Albanese, si terrà a Milano dal 10 al 12 aprile 2024, con un programma ricco di aggiornamenti clinici e corsi per figure sanitarie coinvolte nella cura dei pazienti.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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