Pressione alta, il professor Giulio Stefanini spiega quali sono i segnali da non sottovalutare

Ipertensione arteriosa: cos’è, perché è pericolosa e quali segnali riconoscere per intervenire in tempo

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Pressione alta e salute cardiovascolare, ecco i segnali da non sottovalutare presentati dal Professor Giulio Stefanini

L'ipertensione arteriosa non viene considerata una vera e propria malattia ma una condizione clinica che può aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari anche gravi. Spesso non dà sintomi evidenti e proprio per questo tende a essere trascurata, soprattutto nelle fasi iniziali. Tuttavia, quando la pressione del sangue rimane elevata nel tempo, può compromettere il corretto funzionamento di cuore, vasi sanguigni, reni e cervello. Individuarla precocemente consente di tenerla sotto controllo e ridurre il rischio di complicanze future. Il Professor Giulio Stefanini, cardiologo presso Humanitas San Pio X, ha spiegato quali sono i segnali da non sottovalutare.

I segnali iniziali

L'ipertensione è spesso definita “killer silenzioso" perché nella maggior parte dei casi non provoca disturbi chiari e immediatamente riconoscibili. Esistono però alcuni segnali che possono accompagnare valori pressori elevati, anche se non sono esclusivi di questa condizione. Tra questi rientrano il mal di testa persistente, soprattutto al risveglio, episodi di vertigini o senso di instabilità e la rottura di piccoli capillari a livello degli occhi. In alcune persone possono comparire anche dolore al petto o una sensazione di oppressione toracica.

I sintomi più seri

Quando la pressione arteriosa rimane alta per lungo tempo il rischio è che si manifestino segnali più gravi, legati al danno progressivo dei vasi sanguigni e degli organi vitali. L'aumento costante della forza esercitata dal sangue sulle pareti arteriose può causare rigidità delle arterie, accumulo di colesterolo e formazione di placche. Questo processo favorisce la comparsa di deficit neurologici, come difficoltà nel linguaggio o nella forza di un arto, che possono essere campanelli d'allarme di un ictus. Anche la vista può risentirne con possibili alterazioni della retina, così come i reni che nel tempo possono subire danni funzionali importanti.


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Quando intervenire

La comparsa di uno o più di questi sintomi rende fondamentale rivolgersi al medico, senza attendere che la situazione peggiori. Controlli periodici della pressione, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio, permettono di individuare l'ipertensione prima che provochi danni irreversibili. In caso di valori elevati lo specialista può richiedere esami mirati per valutare lo stato di cuore, vasi, reni e occhi. Il trattamento parte sempre da cambiamenti nello stile di vita, come una dieta equilibrata, attività fisica regolare e riduzione dello stress, mentre i farmaci vengono introdotti quando necessario per proteggere la salute cardiovascolare nel lungo periodo.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.