Tumore alla prostata Biden, i sintomi premonitori che non bisogna mai trascurare
La cosa da fare per monitorare la situazione è quella di sottoporsi ad una visita urologica effettuando alcuni esami specifici
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L'ex presidente aveva accusato un aggravarsi dei sintomi urinari: ecco quali sono
Con una nota diramata dall'ufficio dell'ex presidente degli Usa, Joe Biden, si è reso noto che lo stesso è risultato affetto da cancro alla prostata. La diagnosi è scaturita dopo che lo stesso Biden aveva accusato “un aumento dei sintomi urinari”. Sottoposto ad indagini diagnostiche, era stata rivelata la presenza di un “piccolo nodulo” alla prostata che poi è risultato essere una forma aggressiva di cancro diffuso anche alle ossa. Si tratta di un tumore in stadio 4 (cancro metastatico) classificato con un punteggio di 9 su 10 nel sistema di classificazione di Gleason.
I sintomi spia
Come ha spiegato nella nota lo stesso ufficio dell'ex presidente, questa forma di cancro di cui soffre Biden sembra però essere “sensibile agli ormoni”. Ecco perchè si proseguirà con la terapia ormonale per ridurre i livelli di testosterone, in modo tale da rallentare la progressione della patologia. Va detto che nella fase iniziale questa patologia non dà sintomi. I problemi si palesano solo ed esclusivamente quando la massa tumorale si sviluppa. Sintomi caratteristici come il dolore quando si urina, la frequenza eccessiva o la difficoltà nella minzione, il flusso di urina debole o intermittente, sono solo alcuni dei requisiti che caratterizzano questa grave forma tumorale.
Cosa fare
Quando il tumore avanza possono comparire ematuria, coliche renali e dolori ossei diffusi. Non sempre però questi sintomi sono causati da un cancro. Anche quando si soffre di problemi prostatici di tipo benigno (come l’ipertrofia prostatica), questi sintomi possono manifestarsi generando panico nel paziente. La cosa da fare è quella di sottoporsi ad una visita urologica effettuando alcuni esami specifici come l'uroflussometria e il Psa. Va anche detto che il rischio di soffrire di questa patologia cresce con l’avanzare dell’età. Dopo i 45-50 anni, occorre sottoporsi con frequenza alle visite specialistiche.
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Come avviene la diagnosi di tumore alla prostata
Questa malattia si diagnostica con una visita urologica, che include l’esplorazione rettale al fine di rilevare “eventuali noduli duri sulla superficie della prostata, quale probabile espressione di malattia”. Il paziente dovrà anche sottoporsi ad un test ematico specifico, PSA (antigene prostatico specifico), un marker spia che potrebbe indicare una possibile neoplasia. In caso di dubbi, il paziente può anche essere sottoposto a biopsia prostatica transrettale o transperineale.
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