Trombosi venosa profonda, ecco quali sono i sintomi che non vanno sottovalutati e i fattori di rischio

Ecco quali sono i sintomi di trombosi venosa profonda e i fattori di rischio: tutto quello che c'è da sapere

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Tutto ciò che c'è da sapere sulla trombosi venosa profonda: i sintomi da saper riconoscere

La trombosi venosa profonda è una malattia che si sviluppa quando un coagulo di sangue ostruisce le vene più profonde, generalmente quelle delle gambe; la sua pericolosità deriva dal fatto che spesso evolve senza sintomi evidenti e può manifestarsi con segnali lievi, facilmente confondibili con disturbi muscolari passeggeri. Se non riconosciuta e trattata per tempo, però, questa patologia può provocare complicazioni molto gravi. Ecco come intercettare i sintomi di trombosi venosa profonda, come riportato da Humanitas.it, e in che modo si può intervenire per curarla.

Sintomi più frequenti

Nelle prime fasi la trombosi venosa profonda può manifestarsi con segnali “ambigui" che rendono difficile una diagnosi immediata. Spesso i soggetti avvertono un senso di pesantezza alla gamba, dolore simile a un crampo o gonfiore improvviso a livello di polpaccio o caviglia. L'area interessata può risultare più calda al tatto e presentare alterazioni cromatiche, assumendo una tonalità che varia dal pallido al rosso o persino al bluastro. Questi sintomi non devono mai essere trascurati poiché rappresentano il primo campanello d'allarme di un processo che potrebbe rapidamente complicarsi.

Segnali legati all'embolia polmonare

Un aspetto ancora più critico della trombosi venosa profonda è la possibilità che il coagulo, o parte di esso, si stacchi e raggiunga i polmoni causando un'embolia polmonare. In questo caso i sintomi diventano improvvisi e drammatici: difficoltà respiratoria anche a riposo, battito cardiaco irregolare, tosse con presenza di sangue e dolore toracico acuto spesso descritto come una “pugnalata“. In questi casi, ovviamente, l'intervento medico deve essere immediato.


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Fattori di rischio e strategie di prevenzione

La formazione di un trombo può essere favorita da diversi fattori, tra cui immobilità prolungata, interventi chirurgici, traumi, sovrappeso, fumo, gravidanza o terapie ormonali. Esistono inoltre predisposizioni genetiche che aumentano il rischio di sviluppare alterazioni della coagulazione. Per ridurre le probabilità di ammalarsi è importante mantenere uno stile di vita attivo, evitare tante ore seduti senza muovere le gambe, non fumare e controllare il peso corporeo. Nei soggetti più a rischio, infine, il medico può consigliare farmaci specifici o l'uso di calze elastiche contenitive.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.