Sindemia, potrebbe lasciare dolorosi strascichi dopo la pandemia: ecco di cosa si tratta
Sindemia, ecco la malattia che può colpire il nostro umore e che può scaturire dagli effetti della pandemia
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La Sindemia può essere la conseguenza degli effetti della pandemia: ecco chi può colpire
Oltre alle inevitabili ripercussioni sulla salute e anche sulle tasche degli italiani, un'altra minaccia causata dalla pandemia incombe inesorabilmente: la Sindemia. Si tratta di un mix tra pericolo clinico e sociale scaturente proprio dai lutti e dalle privazioni legate all'attuale pandemia che stiamo vivendo e che inevitabilmente tende a riverberarsi anche sul nostro umore, sul comportamento sociale, sulla sfera psichica ed emotiva. La pandemia sta agendo ormai da un anno circa come moltiplicatore dei malesseri psichici non solo degli italiani ma di una buona parte della popolazione mondiale. Da Leggere anche Coronavirus, nuova ordinanza in Sicilia: solo una provincia rimarrà zona rossa.
L'allarme lanciato dagli psichiatri
A lanciare l'allarme sugli effetti e le conseguenze della sindemia sono stati gli esperti della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) riuniti nel loro XXII congresso nazionale fino a venerdì 29 gennaio. Le prime stime, secondo quanto si apprende dagli esperti, parlano addirittura di “un milione di nuovi casi di disagio mentale" frutto non solo della paura di contagiarsi o di morire, ma anche di un timore legato ad una crisi economica dilagante e alla sempre minore speranza di prospettive.
I soggetti più a rischio
La sindemia, come hanno spiegato gli esperti psicologi, psichiatri e farmacologi, scatena i propri effetti soprattutto su coloro che hanno vissuto in prima persona gli effetti del virus. Addirittura in questi soggetti il rischio aumenterebbe fino a 5 volte la probabilità di sintomi depressivi rispetto alla popolazione generale. Si stima che nei prossimi mesi saranno circa 800mila i nuovi casi di depressione. Fra l'altro tante persone contagiate manifestano importanti disturbi psichiatrici. Si stima che il 42% soffra di ansia o insonnia, mentre il 28% accusa disturbi post-traumatici da stress e il 20% disturbi ossessivo-compulsivi.
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I familiari delle vittime i più a rischio
Gli effetti della Sindemia possono anche abbattersi su persone che non sono entrate a contatto con il virus ma hanno sofferto o patito per le sorti di un familiare. Si stima che fra i familiari dei circa 86mila pazienti deceduti, almeno il 10% manifesterà degli importanti disturbi dell'umore come la depressione. Non va neanche dimenticato che molte persone non hanno potuto vivere o elaborare il lutto in modo normale anche a causa delle restrizioni legate al distanziamento sociale. Il fatto di non aver potuto dare l'ultimo saluto al proprio caro rappresenta per tantissimi familiari un elemento che aggiunge dolore ulteriore alla dolore fisiologico della perdita. Ma anche le conseguenze economiche della crisi possono essere alla base della sindemia soprattutto tra coloro che hanno un reddito inferiore ai 15mila euro all'anno e triplica in chi è disoccupato. La sindemia si configura dunque come una vera e propria la malattia connessa all'infezione e che ha e avrà un enorme impatto psichico sulla popolazione, destinato a durare a lungo.
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