Coronavirus, i 3 sintomi per riconoscere Omicron e distinguerla dal raffreddore: i risultati dello studio

Variante Omicron, ecco quali sono i tre sintomi per riconoscerla

Una rara forma di Enterovirus sarebbe la causa dei decessi di 7 bambini in Francia (Foto Ansa)
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Coronavirus, i 3 sintomi per riconoscere Omicron e distinguerla dal raffreddore

I contagi stanno aumentando in gran parte del mondo ed anche in Italia a causa della diffusione della variante Omicron. Secondo le stime dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), dell'Università di Washington, la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi. In molti stanno cercando di capire quali sono i sintomi più comuni, visto che è un po' diversa dalle precedenti varianti e può confondersi con altri malanni stagionali. Solo il tampone dà la certezza della diagnosi, ma un recente studio pubblicato negli Stati Uniti ha elencato tre sintomi che indicano delle differenze che potrebbero far capire se i sintomi che si hanno sono causati dalla variante Omicron oppure da un raffreddore, come riporta gds.it.

Lo studio

Secondo lo studio con la febbre, la totale perdita di gusto e olfatto, un mal di testa molto forte e anomalo, si tratta di Covid e non di un raffreddore. Un altro disturbo, si verifica durante la fase Rem del sonno. Omicron è una variante che si differenzia rispetto alle altre.  E' più contagiosa e i suoi effetti al momento sembrano meno pericolosi. Sembra per ora molto più simile a una comune influenza con disturbi legati soprattutto alla gola e non ai polmoni, come succedeva con le altre varianti.

Il sintomo della 'paralisi del sonno'

Alcuni pazienti del Regno Unito hanno riscontrato il sintomo della 'paralisi del sonno'. Il Servizio sanitario inglese ha spiegato che “la paralisi del sonno è quando non puoi muoverti o parlare mentre ti svegli o ti addormenti“.  Può colpire le persone in qualsiasi fase del sonno e talvolta causare anche allucinazioni come la sensazione che qualcuno ti stia spingendo verso il basso. Il servizio sanitario inglese, ovvero il Nhs britannico, ha assicurato che è un sintomo innocuo e che la maggior parte delle persone lo proverà soltanto una o due volte nella vita.


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I tamponi rapidi

Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha spiegato a Rtl 102.5 che Il tampone molecolare fatto nel momento giusto ha una sensibilità di identificare il soggetto positivo prossima al 95/97%. L’antigenico o rapido, nella migliore delle situazioni, ha una sensibilità intorno al 70%, quando poi si scende di qualità di prodotto la sensibilità arriva al 50%.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.