Coronavirus, nuovo studio indica 8 possibili sintomi della variante Omicron. Ecco tutti i dettagli

Covid, un nuovo studio indica 8 possibili sintomi della variante Omicron: ecco quali sono

Una rara forma di Enterovirus sarebbe la causa dei decessi di 7 bambini in Francia (Foto Ansa)
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Coronavirus, nuovo studio indica 8 possibili sintomi della variante Omicron

Sarebbero almeno otto i sintomi che potrebbero indicare un contagio da parte della variante Omicron del coronavirus. Lo dice uno studio sudafricano condotto su 78mila casi relativi a questo tipo di mutazione. Anche un report della Uk Health Security Agency osserva che è più rara la perdita del gusto e dell’olfatto, mentre il picco di trasmissibilità avverrebbe più tardi rispetto alle altre varianti, come riporta Sky. Vediamo di seguito i dettagli.

Gli 8 sintomi

Fra gli otto sintomi ci sono mal di testa, mal di schiena nella zona lombare, naso che cola, congestione e  mal di gola. Rientrano nei sintomi anche gli starnuti, la sudorazione notturna, i dolori muscolari e la stanchezza. Sono meno frequenti invece la perdita del gusto e dell'olfatto e anche la febbre. Un report della Uk Health Security Agency pubblicato il 14 gennaio ha analizzato circa 180mila casi di Omicron e 88mila di Delta. Secondo lo studio alcuni sintomi sono più frequenti nei contagiati da variante Omicron.

Il sintomo più comune

I pazienti hanno spiegato i loro sintomi, ed è emerso che il mal di gola è più frequente nei contagiati da Omicron (53% contro il 34% dei Delta). La perdita di gusto e olfatto è stata segnalata solo dal 13% dei pazienti Omicron, mentre sale al 34% fra chi ha avuto il Covid causato dalla variante Delta. Un rapporto dell'Istituto nazionale per lo studio delle malattie infettive giapponese afferma che la fase massima della diffusione virale avverrebbe ben più tardi rispetto alle altre varianti.

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Il picco di trasmissibilità

Lo studio giapponese è stato pubblicato su Bmj. Secondo la ricerca il picco di trasmissibilità di Omicron è stato osservato dopo 3-6 giorni dall'apparire dei sintomi o dalla diagnosi della malattia. Per le altre varianti invece il picco di contagiosità virale è stato identificato per i due giorni prima dell'apparire dei sintomi e i 3 giorni successivi al manifestarsi della malattia.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.