
Aggiornamento dalla Spedizione JANNU EAST (7480m)
Sergey Nilov e Dimitry Golovchenko, sono riusciti dopo 16 giorni in parete e numerosi bivacchi(!!!) a superare la parete nord dello Jannu East!! In condizioni meteo spesso proibitive, con poco cibo, e con l’impossibilità di tornare indietro a causa di una valanga che ha sbarrato il cammino di ritorno.Hanno deciso di scendere lungo la cresta sud, la via normale di salita, e non tentare di raggiungere la vetta. Domani si chiude la finestra di bel tempo, che in verità non è mai stata troppo favorevole, e devono mettersi al sicuro. Scenderanno lungo il ghiacciaio che porta al villaggio di Ghunsa dove saranno raggiunti da un membro dello staff. La via normale attraverso la cresta sud fu salita per la prima volta nel 1962 da Desmaison e Terray.
Niente vetta ma comunque una grande impresa! Le altre Spedizioni per la primavera.
ALI SADPARA – MAKALU
Tenterà il suo tredicesimo ottomila lo scalatore pakistano che ha conquistato la prima ascensione invernale sul Nanga Parbat e la scorsa estate era in vetta al K2. Il mese scorso lo avevamo visto all’opera nelle ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard. La spedizione alla quinta montagna più alta della terra (8485m) situata in Nepal, sarà finanziata dal Governo Pakistano.
HORIA COLIBASANU – DHAULAGIRI
L’alpinista Rumeno, che l’anno scorso aveva provato il concatenamento Lhotse-Everest, è pronto per partire per l’Himalaya. Con lui l’esperto e collaudato Peter Hamor e Marius Gane. Affronteranno una nuova via sul Dhaulagiri. La montagna Bianca fu da lui già scalata nel 2007. Di Horia ricordiamo con grande affetto il tentativo di salvataggio ad Inaki Ochoa nell’Annapurna nel 2008.
CADIACH – GYACHUNG KHANG
L’alpinista catalano, ormai 67enne e con la corona di tutti e 14 gli ottomila conquistati senza ossigeno, tornerà a scalare nel più alto dei 7000 il Gyachung Khang (7952m) al confine con il Tibet. Tenterà una nuova via con Jonathan Garcia.
Le altre spedizioni che hanno annunciato la loro partenza
Spedizioni commerciali: Fondamentalmente su Everest, ma sono presenti anche in tutte le altre montagne anche se in misura nettamente inferiore. Oltre 1000 alpinisti, per la maggior parte cinesi, tenteranno la montagna più alta della terra. Previste delle modifiche alle bombole di ossigeno per garantire maggior flusso di aria. I Doctor Ice sono già a lavoro ed a breve dovranno arrivare gli alpinisti al Campo base. Salire sull’Everest per loro vale costa circa 30.000€, tra permessi sherpa, attrezzatura, alloggio.
Nirmal Purja, ex militare nepalese che tenterà di scalare tutti e 14 gli ottomila in un anno. E’ già salito in vetta ad Everest, Makalu e Dhaulagiri negli anni passati, ma tale impresa in mente anni fa a qualche ambizioso alpinista polacco appare più che altro una trovata pubblicitaria. Userà ossigeno, sherpa e tutto quanto possibile per tentare tale impresa che ha poco a che vedere con il vero alpinismo. Adesso si trova al Campo Base dell’Annapurna che ha raggiunto con un elicottero.
Cory Richards: nuova via sul versante nord (quello tibetano) dell’Everest con Esteban “Topo” Mena. L’americano ha effettuato la prima invernale sul Gasherbrum II con Simone Moro.
Sung Taek Hong: Nuovo intento, il sesto, per il Coreano che con una spedizione internazionale, comprendente anche Jorge Egocheaga (14 ottomila al suo attivo) e Morant, tenterà l’inviolata parete sud del Lhotse dove morì a pochi metri dalla vetta il più grande alpinista di tutti i tempi il polacco Kukuczka nel 1989. Parete lunga alta oltre 3300m, uno degli ultimi problemi ancora irrisolti dell’alpinismo mondiale. A breve dovrebbe partire. Sicuramente il progetto più ambizioso della stagione.
Bielecki: Annapurna nuova via sulla parete nord est. In compagnia con Felix Berg già suo compagno di avventura l’anno scorso sul Gasherbraum.
Urubko: Nuova via sul Gasherbrum II a giugno nel massiccio del Karakorum a luglio.
Txikon: non ne fa più riferimento nelle sue ultime interviste nonostante ha lasciato molto materiale alla base del K2. A giugno doveva tentare per la traversata del K2 salendo dal versante Cinese e riscendendo dal pakistano. Aspettiamo conferme.
Confortola: Sappiamo che partirà ma non sappiamo dove.
Cala Cimenti: Con gli sci in Pakistan (ieri ha richiesto il visto) dovrebbe essere il Nanga Parbat.
Mingote: Piano d’attacco molto aggressivo con più ottomila in una sola stagione: Everest Kanchencjhunga e Lhotse. Adesso si sta acclimatando in Cile.
Strang: Lo svedese proverà ancora il K2.
Don Bowie: Pure lui sull’Annapurna. Sulla montagna assassina dovrebbe esserci pure la svizzera Lavaud.
Carlos Soria: si sta allenando ma ancora non ha annunciato la sua partenza verso il Dhaulagiri. Lo Shishapagma è l’altra montagna che manca al veterano spagnolo per la conquista di tutti e 14 gli ottomila.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.