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Mercoledì 13 Marzo
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Nirmal Purja ottiene il permesso per lo Shisha Pangma | Barmasse nuova via sul Cho Oyu nel 2020

Nirmal Purja in partenza per la Cina. Dhaulagiri, stagione chiusa. Barmasse continua l’acclimatazione

Nirmal Purja ottiene il permesso per lo Shisha Pangma | Barmasse nuova via sul Cho Oyu nel 2020
Nirmal Purja e la squadra sul K2 - Foto Facebook Nirmal Purja

La Cina concede un permesso speciale di scalata per Nirmal Purja

É ufficiale, l’ostacolo più grande per completare l’ascesa in tempo di record di tutti e 14 ottomila in 7 mesi è stato superato. Da mesi il gurkha nepalese Nirmal Purja non riusciva ad ottenere il visto dalla Cina per scalare lo Shisha Pangma (8027m) il suo ultimo ottomila per completare il Project Possible. Ora il permesso è arrivato e adesso lo scalatore volerà in Tibet con il suo team per tentare di raggiungere la vetta del più basso degli ottomila, chiuso da un anno e mezzo dalle autorità cinesi a causa dei numerosi incidenti sulla montagna (l’ultimo nel maggio del 2018, quando perse la vita il bulgaro Bojan Petrov). A breve conosceremo i dettagli della salita di Nirmal Purja sullo Shisha Pangma. Visto che sarà solo sulla montagna, presupponiamo che salirà in stile alpino senza l’aiuto di corde fisse e bombole di ossigeno limitando i campi d’alta quota.

Il comunicato del Gurkha ed i suoi ringraziamenti

“Pieno di emozioni; Mi sento molto umile, grato e orgoglioso. Finalmente io e la mia squadra abbiamo il permesso di scalare Shishapangma”.

“Vorrei ringraziare il governo del Nepal per aver accostato la Cina al mio nome per questo progetto e vorrei anche ringraziare il governo cinese per aver considerato la mia domanda e avermi permesso di scalare Shishapangma quest’anno”.

“Allo stesso modo, vorrei ringraziare il Ministero degli Affari Esteri del Nepal, il Dipartimento del Turismo, l’Ambasciata della Cina in Nepal, NMA, CTMA, TMA e tutti i miei amici che mi hanno aiutato (sapete tutti chi siete) per far sì che ciò accada. Grazie a tutti per aver preso parte a questo NOSTRO “Progetto Bremont Possible”. Il mio cuore e la mia anima sono pieni di gioia con emozioni contrastanti”.

Sto cercando di completare questo progetto entro 6 mesi. Vi amo tutti e grazie di cuore a mia moglie @sus_xox per una donna forte. Senza il vostro sostegno non sarei arrivato così lontano”.

Dhaulagiri stagione terminata

Sugli altri ottomila la stagione è terminata. Come vi avevamo anticipato, l’ultimo tentativo di vetta non ha permesso a nessuno di raggiungere gli 8.167 m della montagna bianca. Dei 30 e più alpinisti presenti al Campo Base del Dhaulagiri hanno raggiunto la cima solo Sergi Mingote, J.P.Mohr, il bulgaro Atanos Skatov e la svizzera Josette Valoton, oltre a numerosi sherpa tra cui Sanu Sherpa (che ha coronato tutti e 14 gli ottomila).

Hanno dovuto rinunciare Carlos Soria, Sito Carcavilla, Luis Miguel Soriano, la spedizione Commerciale Expedition Base con Jeannette McGill (Sudafrica) e Chris Jensen Burke, il greco Antonios Sykaris, il giapponese Naoko Watanabe, il pakistano Ali Sadpara e i compagni di spedizione di Sergi Mingote, l’italiano Mattia Conte e gli spagnoli Lluís Cortadellas e Agustín Abanades. Anche l’ungherese Csaba Varga,con due suoi compagni e la svizzera Sophie Lavaud.

Hervè Barmasse acclimatamento al Chamlang; il comunicato

Siamo al campo base del Chamlang e domani andiamo a ultimare l’acclimatamento con una notte sopra i 6000. Poi il meteo, come sempre e come per tutti, deciderà più o meno le nostre possibilità. Il team funziona, il fisico pure e non potevamo scegliere posto migliore per integrarci al meglio in vista del progetto primaverile al Cho Oyu 8200 m.

Ricordiamo che Hervè Barmasse, insieme al fidato compagno tedesco David Gottler e al colombiano Andres Marin, ha come obiettivo principale della spedizione la traversata del Chamlang, una montagna di 7319m, non poco distante dal Makalu nel nord del Nepal. La montagna è stata conquistata per la prima volta nel 1962 da un team giapponese ed è composta da 3 cime. La traversata di tutte e tre le cime non è mai stata completata ci aveva provato Messner  nel 1983 e una spedizione capitanata da Doug Scott nel 1984 che ha unito cime est e cima centrale della montagna, ma non la ovest.

Spedizione naturalmente in stile alpino e “green” come suole fare il grande alpinista valdostano nonché in preparazione di un suo nuovo progetto per il 2020 la salita di un ottomila per una nuova via in stile alpino. Cosa che sta sempre più mancando nelle ultime ascese agli ottomila.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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