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Domenica 17 Marzo
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Hubble svela l’esistenza di uno degli anelli di Einstein più grandi mai visti fino ad ora

L'ultima scoperta di Hubble rivela l'esistenza di un anello di Einstein anomalo soprattutto per le dimensioni abnormi

Hubble svela l’esistenza di uno degli anelli di Einstein più grandi mai visti fino ad ora
Telescopio Hubble

Ecco l’ultima scoperta fatta dal telescopo Hubble e che riguarda un misterioso Anello di Einstein

Non sempre le illusioni ottiche allontanano dalla realtà: al contrario, possono renderla più accessibile. Lo dimostra l’ultima scoperta fatta grazie a Hubble, il telescopio spaziale lanciato nel 1990 e tuttora attivo in orbita. Le ultime osservazioni hanno portato al riscontro di un anello di Einstein verso la costellazione della Fornace. Unico nel suo genere, si distingue da quelli esaminati finora non soltanto per le dimensioni e l’aspetto, ma anche per la sua posizione. Gli astronomi, infatti, saranno nelle condizioni di studiare più agevolmente le galassie maggiormente distanti, altrimenti non visibili tramite gli attuali dispositivi di rilevazione. Leggi anche Scoperto il gemello del misterioso pianeta Nove. 

Uno degli anelli di Einstein più singolari

È stato battezzato GAL-CLUS-022058s e, confrontato con i precedenti, risulta uno degli anelli più grandi mai osservati mediante dispositivi ottici. Dalla forma quasi perfetta, ha un aspetto che ricorda quello dei metalli allo stato liquido, tanto da valergli il soprannome “Anello fuso”. Un’immagine suggestiva e affascinante, ma frutto di una distorsione visiva chiamata “effetto lente gravitazionale”, predetta da Albert Einstein e confermata negli ultimi decenni.

I corpi celesti attraggono la luce

Occorre partire da un presupposto fondamentale: le masse attirano la luce (vale anche l’inverso, ma in misura infinitamente minore) e riescono a deviarla proprio dalle zone in cui essa si concentra in maniera più significativa. Questo comportamento richiama le leggi della rifrazione, alle quali è ispirato il nome “lente gravitazionale”. Di più: corpi e sistemi di massa particolarmente elevata, come galassie e grandi stelle, riescono a deflettere i fasci luminosi provenienti dalle fonti vicine. Il risultato di un fenomeno del genere è, pertanto, una curvatura della luce ad opera della forza di gravità, esattamente come accade per l’anello di Einstein.

Le conseguenze dell’osservazione del GAL-CLUS-022058s

Come già anticipato, la deviazione della luce per effetto dell’attrazione gravitazionale produce un inganno di tipo ottico. Ma, contrariamente a quanto potrebbero pensare i non addetti ai lavori, sono queste le occasioni migliori per compiere studi altrimenti non realizzabili con le attuali strumentazioni. L’osservazione della curvatura, nella fattispecie favorita da Giove e Saturno in posizione ravvicinata, consente di approfondire le conoscenze su galassie distanti dalla nostra, dando un enorme contributo al progresso. Al di là di tali considerazioni, comunque, non possiamo negarne il fascino, a conferma di quanto l’essere umano sia piccolo di fronte all’immensità dell’Universo.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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