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Mercoledì 20 Marzo
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L’immagine iconica del buco nero potrebbe essere molto diversa dalla realtà: ecco cosa significa

Il buco nero potrebbe non essere come l'abbiamo sempre immaginato: ecco lo studio che mette in discussione le sue fattezze

L’immagine iconica del buco nero potrebbe essere molto diversa dalla realtà: ecco cosa significa
Fonte PixaBay

News dallo spazio: qual è l’immagine reale del buco nero?

Il buco nero non è come lo abbiamo sempre immaginato. Recenti studi hanno analizzato nuove ed emozionanti immagini provenienti dallo spazio. Nel mese di aprile 2019 gli scienziati sono riusciti a fotografare per la prima volta il buco nero al centro della galassia M87. La popolazione da tutto il mondo si chiede come ci siano riusciti, in quanto il buco nero non è visibile a occhio nudo per effetto dell’assenza della luce al suo interno. In seguito alle straordinarie scoperte in ambito astronomico risalenti al 2016, l’Italia ha iniziato la sua partecipazione all’importante progetto internazionale Event Horizon Telescope. Le ricerche scientifiche hanno costantemente cercato nuovi elementi per analizzare gli enormi buchi neri presenti nello spazio e cercare d’immortalare immagini dell’area circostante. ECCO QUANTO COSTA IL PIANO PER RIPORTARE L’UOMO SULLA LUNA

Caratteristiche del buco nero M87

L’ambiente scientifico afferma che la massa del buco nero è di 6,5 miliardi di Soli, si trova a una distanza di circa 55 milioni di anni luce all’interno della galassia Messier 87. L’immagine in possesso degli astronomi rivela la presenza di un anello asimmetrico nell’area precedente l’ingresso del buco nero. Questo anello di colore rosso è creato da un gas surriscaldato. Le immagini arrivate dallo spazio raffigurano l’ombra generata dal buco nero. I radiotelescopi professionali riescono a immortalare scatti delle materie che letteralmente cadono fuori dal buco nero. La strumentazione ottica utilizzata dagli scienziati che collaborano al progetto EHT (Event Horizon Telescope) sono all’avanguardia e hanno una risoluzione molto più elevata rispetto ad altri apparecchi utilizzati in passato. Grazie alla moderna tecnologia, la scienza è riuscita per la prima volta a regalare al mondo intero immagini sublimi di un’area inarrivabile della galassia. UN MISTERIOSO ASTRO PUÓ ALTERARE L’INCLINAZIONE DELL’ASSE TERRESTRE

Il buco nero oggetto di studi scientifici: osserviamolo anche dalla Terra

I ricercatori sono entusiasti del materiale fotografico finalmente raccolto e affermano che gli studi sui buchi neri sono a un punto di svolta, ma la strada è ancora lunga. Nei prossimi mesi saranno numerose le conferenze stampa organizzate in tutto il mondo. IL TITANIC É AFFONDATO A CAUSA DI UN’ERUZIONE SOLARE? ECCO LA VERITÁ

Il nono pianeta del Sistema Solare è un buco nero? I dettagli dello studio

Quello che per gli astronomi era il nono pianeta del nostro Sistema Solare è in realtà un buco nero: questa è la tesi degli scienziati Amir Siraj e Abraham Loeb della Harvard University (USA), riportata sull’Astrophysical Journal Letters, che dimostrerebbe appunto come il misterioso Pianeta 9 (detto anche Pianeta X) sia un corpo celeste completamente diverso da quello che ci si aspettava. Al punto che i due studiosi hanno proposto un progetto particolare per “smascherarlo”: il “Legacy Survey Space Of Time“, ovvero mappare il cielo alla ricerca dei bagliori emessi dalle comete mentre vengono divorate. Proprio attraverso questo sistema Siraj e Loeb hanno appurato che il Pianeta 9 è “un buco nero primordiale delle dimensioni di un pompelmo – come hanno dichiarato – con una massa da cinque a dieci volte quella della Terra”.

I dettagli sul buco nero

Pianeta 9, dunque, non si aggiungerà alla lista dei pianeti del nostro Sistema Solare (Terra, Marte, Giove, Urano, Nettuno, Saturno, Venere e Plutone) ma a quella dei buchi neri rintracciati nello spazio: secondo lo studio sopracitato esso non è nato dal collasso di una stella, ma dalla materia addensatasi nel corso dell’espansione iniziale dell’Universo. Seguiranno senz’altro degli studi più approfonditi. Come? Proprio con il progetto “Legacy Survey Space Of Time”, che dovrebbe partire nel 2023, avviato per fotografare l’intera volta celeste dell’emisfero australe e immortalare la luce sprigionata dalle stelle comete prima di venir inghiottite dai buchi neri. Solo così sarà più semplice trovarne di nuovi, proprio come Pianeta X, da aggiungere alla “collezione”.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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