La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications: ecco cosa si è scoperto
Secondo una recente ricerca che è stata di recente pubblicata sulla rivista scientfica Nature Communications, il gigantesco cratere sottomarino denominato Silverpit sarebbe stato causato da un asteroide caduto sulla Terra ben 43 milioni di anni fa esattamente nel Mare del Nord, Si tratta di un cratere della larghezza di tre chilometri che secondo gli scienziati sarebbe stato scavato da un
asteroide o una cometa di 160 metri di diametro.
Cosa sarebbe accaduto
Secondo gli stessi scienziati, a seguito di questo impatti, si sarebbero verificati altri fenomeni catastrofici fra i quali anche uno tsunami con onde alte più di 100 metri. Il cratere Silverpit venne scoperto nel 2022 a circa 130 chilometri dalla costa dell’East Yorkshire. Sin da subito una gran parte di scienziati aveva ritenuto compatibile la formazione del cratere con l’impatto di un enorme corpo celeste.
Le varie tesi
Alcuni scienziati che si sono opposti a questa tesi aveva ritenuto che il cratere fosse stato scavato dal sale che si spostava in profondità. Altri scienziati hanno ritenuto che si trattasse del crollo del fondale marino dovuto all’attività vulcanica. Le analisi della struttura però hanno evidenziato la presenza di un sollevamento centrale, di un fossato anulare, di una zona di danneggiamento e di numerosi crateri secondari. Tutti elementi che concorrono a ritenere che il cratere sia stato causato da un impatto. Fra l’altro sono anche state ritrovate tracce di quarzo e feldspato che presenterebbero cambiamenti strutturali dovuti allo shock dell’impatto.
Perchè è rara l’individuazione di crateri da impatto
E’ raro individuare dei crateri da impatto sul nostro pianeta, ecco perchè gli scienziati possono ritenersi fortunati nell’averlo individuato. La tettonica a placche e l’erosione tendono infatti a cancellare quasi ogni traccia della maggior parte di questi eventi. Al momenti i crateri da impatto che sono stati individuati sono complessivamente 200 di cui solo 33 sono stati identificati nelle profondità oceaniche.
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