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Giovedì 14 Marzo
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NASA, per la prima volta è stata misurata da vicino un’onda d’urto proveniente dal sole

Misurata per la prima volta un'onda d'urto interplanetaria: i vantaggi di questa nuova scoperta della NASA

NASA, per la prima volta è stata misurata da vicino un’onda d’urto proveniente dal sole
Onde d'urto interplanetarie, misurate per la prima volta. Fonte foto: gds.it

Attraverso l’uso di tecnologie sofisticate è stato possibile misurare le onde d’urto interplanetarie: i benefici di questa nuova scoperta

Attraverso il nostro sistema solare si riverberano delle onde d’urto interplanetarie di proporzioni inimmaginabili, originate non solo dal Sole ma anche dalle esplosioni di particelle cariche o di venti solari come si legge sul sito Sciencealert. Ma misurare un tale shock non è affatto semplice e richiede l’uso di tecnologie sofisticatissime.

Sarà possibile comprendere l’origine di Supernovae e buchi neri

Questi shock sono costituiti da particelle che trasferiscono energia attraverso le onde elettromagnetiche, anziché rimbalzare direttamente l’una nell’altra. Capire il meccanismo attraverso il quale, questi shock si verificano nelle vicinanze della Terra, è fondamentale perchè ci permette anche di comprenderne l’origine che potrebbe derivare anche da supernovae o da buchi neri.

Esistono due tipi di venti solari: veloci e lenti

I venti solari che causano shock interplanetari possono essere sia veloci che lenti. Nel momento in cui il flusso veloce supera un flusso lento, si crea un’onda che causa increspature che si diffondono attraverso il Sistema Solare. La NASA utilizza oggi dei satelliti Magnetospheric MultiScale (MMS) per catturare le onde d’urto che si propagano nello spazio. La stessa NASA ha annunciato di avere ottenuto misurazioni di particelle e campi a punti multipli senza precedenti ad alta risoluzione di un evento di shock interplanetario. A bordo dell’MMS sono presenti dei dispositivi di Fast Plasma Investigation in grado di misurare ioni ed elettroni nello spazio fino a sei volte al secondo.

Rilevate due concentrazioni di ioni

Sono state rilevate due concentrazioni di ioni: uno proveniente dall’onda d’urto del vento solare e uno che si è allontanato dal passaggio dell’onda. In questo modo è stato possibile spiegare come l’energia e l’accelerazione vengono trasmesse mentre questi shock viaggiano. Sono anche state rilevate irregolarità su piccola scala all’interno dello shock. In futuro sarà anche possibile intercettare le onde più deboli e rare, di cui gli scienziati sanno di meno.

I nuovi progressi ci consentiranno di comprendere il ‘clima’ spaziale

Analizzare come l’energia viene dispersa quando le tempeste solari colpiscono l’atmosfera terrestre ci aiuterà a comprendere meglio alcune dinamiche che ancora ci sfuggono. Sarà possibile comprendere di più anche sul clima spaziale che può avere effetti drammatici sul nostro pianeta.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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